Anche se tutti i dettagli del prossimo esame di maturità saranno resi noti solo tra qualche giorno, quello che è certo è che la maturità 2019 creerà sicuramente meno ansie agli studenti. Almeno per quanto riguarda i criteri di ammissione. Infatti, come mettono in evidenza diverse riviste specializzate online come "La Tecnica della Scuola", con la piena entrata in vigore della nuova riforma della Scuola gli studenti del quinto anno delle superiori non dovranno necessariamente avere in pagella sufficienze in tutte le materie per essere ammessi a sostenere l'esame di Stato.

Non dovrebbe essere necessario neanche che la media dei voti in pagella sia pari alla sufficienza.

Le modifiche legislative che consentono l'ammissione

Questo sarebbe il risultato, certamente "paradossale" a giudizio di molti addetti ai lavori, della abrogazione di alcune disposizioni legislative introdotte dal DPR 122 del 2009 e, appunto, eliminate dal Decreto legislativo n° 62 del 13 aprile 2017. In particolare, tale decreto ha abrogato, a partire dal 1 settembre 2017, l'articolo 6 del DPR 122 del 2009. Tale articolo disponeva, appunto, l'obbligatorietà della media del 6 nelle materie di studio per poter essere ammessi a sostenere l'esame di maturità.

Nello specifico tale abrogazione è stata disposta dall'articolo 26 comma 6 del Decreto legislativo n°62 del 13 aprile 2017. Di conseguenza, gli studenti del quinto anno che presentano delle insufficienze in sede di scrutinio finale potranno ugualmente, a parere del Consiglio di Classe, essere ammessi a sostenere l'esame di Stato.

Modificati i punteggi dei crediti scolastici

Il Decreto legislativo n° 62 del 13 aprile 2017 è intervenuto anche sui punteggi attribuiti ai crediti scolastici nell'ultimo anno delle superiori. E non solo per l'attuale anno scolastico 2018/2019 ma anche per quello immediatamente successivo 2019/2020. Infatti, come si può leggere all'articolo 15, comma 2, del Decreto legislativo n°62 del 2017, nella tabella di conversione dei crediti scolastici riferita al quinto anno è stata introdotta la sigla "M<6" che sta ad indicare proprio che la media dei voti per l'ammissione può essere inferiore alla sufficienza.

Gli studenti che dovessero totalizzare una media inferiore alla sufficienza potranno godere al massimo di ulteriori 7 o 8 punti utili all'ammissione all'esame di maturità.

Le altre variazioni dell'esame di maturità

Come anticipato dal ministro dell'Istruzione Marco Bussetti, per l'ammissione all'esame di maturità 2019 non dovrebbero essere obbligatori i test invalsi né l'alternanza Scuola - Lavoro. Non dovrebbe più esserci neanche il cosiddetto Quizzone, cioè la terza prova dovrebbe essere abolita. Di conseguenza le prove scritte dovrebbero essere soltanto due. Più, ovviamente, il colloquio orale finale. Naturalmente, per avere la piena certezza sarà necessario attendere la comunicazione ufficiale da parte del Miur. Secondo la maggior parte degli addetti ai lavori, però, queste dovrebbero essere le caratteristiche principali del nuovo esame di Stato 2019.