I vertici del gruppo Cogedi, di cui fanno parte anche i marchi Uliveto e Rocchetta, noto produttore di acque minerali, non si aspettavano certo una reazione così negativa alla pagina di ringraziamento, pubblicata oggi su diversi giornali, nei confronti delle ragazze della nazionale italiana di volley, medaglia d’argento ai recenti Mondiali giapponesi. Il motivo per cui uno degli sponsor dalla squadra femminile di Pallavolo è finito nella bufera social è il fatto che nell’immagine pubblicata (una foto di archivio), non compaiano né Myriam Sylla, né Paola Egonu, entrambe, guarda caso, con la pelle nera.

La Sylla non era proprio presente nella foto incriminata, mentre la Egonu sembrerebbe essere stata palesemente ‘censurata’ proprio con l’immagine di una enorme bottiglia di acqua Uliveto. Appena esplosa la bomba mediatica, l’azienda ha cercato subito di correre ai ripari parlando di un caso e respingendo al mittente le copiose accuse di razzismo piovutele addosso.

La precisazione della Uliveto: ‘Fatto casuale’

Quando ormai sui social network impazzava da ore la polemica contro il presunto atto di razzismo compiuto dalla Uliveto nei confronti delle campionesse italiane di volley dalla pelle nera, il direttore del marketing del gruppo Cogedi, Patrizio Catalano Gonzaga, è stato costretto a precisare la posizione e le ragioni dell’azienda.

L’immagine sotto processo è il fotomontaggio in cui si ringraziano le atlete azzurre per la “grande avventura vissuta insieme”, ricordando naturalmente che “le campionesse del volley bevono Uliveto”. Peccato che molti, non riuscendo a trovare tra i volti delle ragazze quelli di Egonu e Sylla, abbiano subito pensato ad un atto premeditato. Un fatto del tutto “casuale”, ci tiene invece a sottolineare Gonzaga visto che, a suo dire, le fotografie utilizzate per la pubblicità Uliveto verrebbero fornite direttamente dalla Federazione Italiana Volley.

‘Noi le campionesse come Egonu e Sylla le promuoviamo’

La causa che avrebbe portato alla involontaria esclusione delle due ragazze, sarebbe solo il fatto che i pubblicitari stavano cercando un’immagine che contenesse anche una bandiera tricolore e, non avendo a disposizione una foto di quel tipo scattata durante la finale contro la Serbia, ne avrebbero scelta una di archivio, senza nemmeno accorgersi che in quell’occasione Myriam Sylla non c’era.

Il fatto poi che la maxi bottiglia di acqua inserita nel fotomontaggio vada proprio ad eclissare Paola Egonu sarebbe da considerarsi solo come un secondo abbaglio. Insomma, conclude Gonzaga, “come si può pensare che un'azienda come la nostra cancelli di proposito due atlete? È assurdo, noi le campionesse come Egonu e Sylla le promuoviamo, siamo davvero sconcertati e amareggiati”.