Cercavano il Pianeta x e invece hanno scoperto tutt'altro oggetto, praticamente un "ninnolo" in un sistema solare ricco di sorprese. Un pianeta "nano", lontanissimo da noi: è il corpo celeste in assoluto più distante dal Sole che sia mai stato avvistato.
Come spesso avviene, la scoperta è stata puramente casuale: gli astrofisici cercavano un oggetto spaziale ben più ingombrante, l'immenso ma finora solo ipotizzato Pianeta Nove, un gigante con una massa pari grosso modo a 10 volte quella della Terra.
E invece hanno trovato questo "piccolo" masso già ribattezzato con la sigla "2015 TG87" o The Goblin che sta per folletto, essendo stato avvistato nel periodo di Halloween.
Un masso che però può dare parecchie informazioni e aggiornare la mappa del sistema solare. Ad annunciare la scoperta, è stato il Minor Planet Centre della International Astronomical Union. La scoperta è stata pubblicata sulle pagine dell’Astronomical Journal.
Goblin, il piccolino che racconta grandi verità cosmiche
L'oggetto cosmico, più piccolo di un pianeta nano con un diametrio di appena 300 chilometri è stato scovato mentre gli scienziati stavano dando la caccia al grande assente, il misterioso Pianeta X che malgrado le dimensioni immense ipotizzate, ancora non è stato trovato.
Goblin è talmente distante da noi che è problematico persino definire questa distanza: equivarrebbe a circa 80 volte la distanza tra la Terra e il Sole o 80 unità astronomiche dalla nostra stella. E proprio l'esistenza di questo oggetto, starebbe a dimostrare con la sua orbita anomala molto allungata l'esistenza del Pianeta Nove la cui supermassa influenzerebbe gli spostamenti di piccoli oggetti al confine del Sistema solare.
In realtà la scoperta del "sasso" risale al 2015, ma ci sono voluti tre anni per osservarlo grazie a potentissimi telescopi puntati con base alle Hawaii, Cile e Arizona, per conoscerlo un po'. Questo come altri oggetti scoperti casualmente, quali i 'transnettuniani' 2012 VP113 e Sedna, possono essere usati come sonde per capire cosa stia accadando alla periferia del sistema solare.
Per i fautori della scoperta, gli astronomi Chad Trujillo e Scott Sheppardh della Northern Arizona University e della Carnegie Institution for Science, David Tholen della Univerisity of Hawaii e Natan Kaib della University of Oklahoma, queste minutaglie spaziali, sono un po' come molliche di pane lasciate lungo un sentiero, briciole cosmiche che possono condurre lontanissimo, oltre Plutone, per capire il sistema solare esterno e i suoi segreti.
A caccia del fantomatico Pianeta X, il vagabondo spaziale
Il Pianeta Nove o X dovrebbe trovarsi ben oltre l’orbita di Nettuno ai confini del sistema solare avvolto nell'oscurità e troppo lontano per riflettere la luce del Sole, nella regione dello spazio denominata nube di Oort che inizialmente sembrava agli scienziati "fredda e vuota", mentre ora appare ricca di oggetti particolarmente interessanti.
Le orbite di questi tre oggetti scoperti finora, sembrerebbero "guidate" e persino "strattonate" da un gigante sconosciuto. Indizi che fanno pensare che il Pianeta Nove esista davvero. Per questo gli astronomi stanno facendo simulazioni teoriche.
Konstantin Batygin, professore presso il planetario del Caltech, è certo che anche se gli esseri umani osservano il nostro Sistema Solare da secoli, la sua conoscenza resta tuttora incompleta. Il prossimo novembre, il team di astrofisici inizierà un nuovo ciclo di osservazioni, convinti che esistano migliaia di pianeti nella parte più esterna del sistema Solare e che finora si sia vista solo la punta dell'iceberg.
Gli scienziati sono fiduciosi che tenacia e determinazione saranno premiati e che prima o poi il vagabondo spaziale, il Pianeta X salterà fuori. Se venisse trovato, andrebbe rivista tutta la storia del sistema solare a partire da 4,5 miliardi di anni fa quando tutto è iniziato.