Ancora una volta nessuna notizia positiva dal Ministero dello Sviluppo Economico per i lavoratori ex FIAT e indotto. Si è conclusa da poche ore la riunione sulla vertenza Blutec al Mise (in via Molise a Roma) e continuano a persistere le incertezze. La vertenza è ferma al palo. Tra i temi del giorno affrontati: l'accordo Blutec-Invitalia ancora non definito e il nuovo piano che non potrà ripartire finché non si chiuderà il vecchio.

Il primo cittadino di Termini Imerese, Francesco Giunta, durante l'incontro ha chiesto al Governo di trovare nuove manifestazioni di interesse con l'obiettivo di affiancare Blutec e/o sostituirla, considerato che la società ancora non è in grado di sostenere il piano di rientro con Invitalia e il nuovo accordo di programma che prevede investimenti per lo sviluppo.

Il sindaco ha chiesto, inoltre, di comprendere se sussistono o meno possibilità che Fca commissioni la produzione di modelli a Blutec. Infine, ha voluto che si inserisse all'ordine del giorno la questione relativa agli operai dell'indotto ex Fiat, ormai finiti nel dimenticatoio.

Le reazioni dei sindacati

Gianluca Ficco (segretario nazionale Uilm, responsabile del settore auto) e Vincenzo Comella (segretario della Uilm Palermo) hanno sottolineato che l'unica notizia positiva uscita dall'incontro è la proroga degli ammortizzatori sociali da parte del Governo. Delusione, invece, per la mancata ufficialità dell'accordo tra Invitalia e Blutec. "Solo un'azione assai energica da parte istituzionale - hanno detto i due segretari - può riavviare il progetto di reindustrializzazione che troppi erroneamente qualche anno fa davano per acquisito e che nella realtà stenta a decollare".

Hanno chiesto di rendere possibile l'aggancio alla pensione per circa centocinquanta operai a cui teoricamente la normativa sui lavori usuranti dà questo diritto, negato però nella pratica a causa di ostacoli operativi e paradossi burocratici. Infine, hanno ricordato la necessità di protezione per i lavoratori dell'indotto ex Fiat.

Forti preoccupazioni ci sono anche per la Fiom-Cgil. Il segretario nazionale Michele De Palma e il segretario regionale, Roberto Mastrosimone, hanno chiesto al Governo di riaprire la "vertenza Termini Imerese" per trovare nuovi investitori industriali e altre aziende che possano realizzare il piano di reindustrializzazione e rioccupazione degli operai.

"Al fine di realizzare le soluzioni strutturali per tutti i lavoratori è necessario l'utilizzo di nuovi ammortizzatori sociali che servono per garantire la piena occupazione", hanno sottolineato in una nota congiunta.

Il tavolo tecnico svolto lunedì 1 ottobre a Termini Imerese sulla questione operai indotto ex Fiat

Qualche giorno fa, lunedì 1 ottobre, si è svolto nell'aula consiliare del Comune di Termini Imerese un tavolo tecnico durante il quale erano presenti esponenti della politica nazionale, regionale e locale insieme alle organizzazioni sindacali e gli operai ex Fiat e indotto. Durante la riunione si è parlato, in particolare, dei venti lavoratori rimasti fuori dalla cassa integrazione per un banale cavillo burocratico.

A conclusione del tavolo è stato deciso di redigere un documento congiunto da presentare al governo nazionale per realizzare una proposta senza colore politico sottoscritta da tutte le parti interessate.

Il commento del sindaco di Termini Imerese, Francesco Giunta, durante il tavolo tecnico dell'1 ottobre

"Molto spesso si ritiene che la vicenda Blutec sia scissa dalla vicenda indotto. Al Mise, quando siamo al tavolo ministeriale si può parlare solo di casa madre. Chi vuole intervenire su l'argomento indotto non può farlo". Il primo cittadino ha sottolineato che le due vicende sono facce della stessa medaglia. Per Giunta bisogna portare tutto alla giusta dimensione a partire dai tavoli ministeriali.

Nell'accordo di programma sottoscritto nel dicembre del 2014 si parlava di Blutec, dei dipendenti di Fca ma anche delle garanzie che bisognava dare ai lavoratori dell'indotto. La Regione si era impegnata ad attivare un tavolo permanente di concertazione presso l'assessorato al Lavoro per fa si che i lavoratori dell'indotto non fossero trattati come lavoratori di serie B.

"Nell'ultimo anno non ho visto nessun tavolo convocato - ha ricordato il sindaco - ci sono le responsabilità politiche. L'attuale governo regionale è stato ed è assente. Non si può considerare presente un governo perché per mezz'ora si presenta l'assessore Turano ai tavoli tecnici, facendo la comparsa, e va via senza proferire alcuna parola.

Da quando si è insediato il nuovo Governo nazionale - ha aggiunto - non ho mai avuto l'opportunità di confrontarmi con i vertici nazionali ma solo con i tecnici". Il primo cittadino non accetta che da quando si è insediato il Governo non si sia presentato un delegato politico che abbia preso un impegno politico. "Chiediamo da tanto tempo - ha continuato - che si svolga un tavolo tecnico a Termini Imerese. Ricordo che ci sono le questioni Bienne Sud e la vicenda dei venti lavoratori dell'indotto. Riguardo questa particolare vicenda ci siamo rivolti a diverse istituzioni e al Papa. Abbiamo tentato di inserire con emendamenti parlamentari la salvaguardia di questi lavoratori, che vivono in un paradosso". Il sindaco ha ricordato, infine, i lavoratori della Manital, che da aprile del 2019 saranno senza ammortizzatori sociali.