Si sta svolgendo in questi giorni a Tulle, in Francia, il processo sulla 'bambina fantasma', che vede imputata in veste di carnefice una madre di 50 anni, Rosa Maria Cruz. Originaria del Sud America ma da tempo residente in Francia, avrebbe occultato per ben due anni sua figlia nel bagagliaio dell'auto, in quanto frutto di una relazione extraconiugale. Solo per pura casualità la bambina sarebbe stata liberata da un meccanico, chiamato ad intervenire per riparare l'auto della donna.

La vicenda ha avuto inizio nel 2011

La vicenda risale al 2011 quando la donna, dopo il parto, avrebbe nascosto l'esistenza della neonata ai suoi familiari perché, come detto, era il 'frutto proibito' di una relazione clandestina, intrattenuta all'insaputa del marito e degli altri suoi 3 figli. Dopo aver partorito da sola e per i due anni successivi, sembra che la donna abbia tenuto la piccola nascosta nel vano bagagli della sua auto o in altri nascondigli occasionali. L'assurdo intento della donna, cioè quello di nascondere l'esistenza della bambina, sarebbe, però, naufragato nel 2013, quando le si è rotta accidentalmente l'automobile ed è stata costretta a chiedere l'intervento di un meccanico.

Sembra che la Cruz, nell'insano tentativo di mantenere il suo segreto, in quell'occasione abbia chiesto al meccanico di non aprire il bagagliaio in quanto pieno di cianfrusaglie e cose di poco conto. Il personale dell'officina però, dopo aver sentito dei rumori, sembra abbia aperto ugualmente il bagagliaio, pensando che si potesse trattare di qualche animale.

Sorpresa inaspettata per il meccanico

Grande è stata la sorpresa di Denis Latour, meccanico di Terrasson-Lavilledieu, nella regione della Dordogna, che di certo non si aspettava all'apertura del vano bagagli di trovarsi al cospetto di una bambina sporca, nuda e maleodorante. L'uomo ha dichiarato alla BBC che, alla vista della piccola Serena, questo il nome della bambina, sarebbe letteralmente saltato all'indietro per il cattivo odore proveniente dal bagagliaio.

L'intervento dell'uomo, oltre che liberatorio, è stato anche tempestivo visto che la piccola era in fin di vita e, a detta dei sanitari intervenuti, sarebbe deceduta nel giro di mezz'ora qualora il bagagliaio non fosse stato aperto. La bambina, che oggi ha circa 7 anni, dopo la sua liberazione è stata continuamente seguita dai servizi sociali. Purtroppo, però, è stata profondamente segnata dalla sua particolare vicenda e sembra che resterà invalida a vita. La signora Cruz, invece, dovrà rispondere di maltrattamenti e violenze su minore. Il processo, come detto, si sta svolgendo in questi giorni e rischia fino a 20 anni di carcere.