Legarono a testa in giù la bambina di lei, e la rinchiusero in una specie di gabbia. Una trappola mortale per la piccola Ellie-May Minshull, deceduta a soli 19 mesi nel 2017. Per questo, a causa delle brutalità inferte alla piccola bambina da parte della coppia, venerdì scorso i due 20enni, Lauren Coyle e il suo ex-partner, Reece Hitchcott, sono stati condannati a 10 anni di carcere ciascuno.

Sono stati infatti ritenuti colpevoli di aver torturato la piccola creatura. La coppia è originaria di Preston, nel Lancashire, in Inghilterra.

Il fatto di cronaca sconvolse il Paese

L'episodio culmine di questa terribile storia si verificò la notte tra il 22 e 23 marzo del 2017 e scosse l'opinione pubblica, che rimase sconvolta. Sono stati proprio gli inquirenti a descrivere il letto della bimba come un vero e proprio strumento di tortura. La bambina veniva quindi adagiata a testa in giù, e legata alle sponde del letto. La stanza era stata chiusa a chiave, in modo che nessuno potesse accedervi, in più, tale strumento di tortura descritto dagli investigatori, era stato accuratamente coperto da alcune lenzuola.

Nell'esame post-mortem effettuato dal medico legale, la morte della piccola è stata attribuita alla "limitazione forzata da legature in posizione discendente complicata dall'ipertermia". Il giudice Judge Dove ha avvertito la coppia che così facendo creò una trappola mortale per la piccola, che è deceduta così per soffocamento. I due dovranno scontare la loro pena al carcere Crown Court di Liverpool. Inoltre dalla stampa locale si apprende come la donna un tempo vivesse con il marito, ma quest'ultimo aveva scoperto la sua relazione con Hitchcoot, e quindi aveva lasciato il tetto coniugale di Preston. Come riferiscono i media locali, il padre e la nonna paterna della piccola sono contenti che sia stata fatta finalmente giustizia, ma il dolore per la perdita della bambina è ancora immenso.

Nessuno si aspettava infatti che si potesse andare incontro ad una tragedia simile.

Il padre di Ellie: 'Ogni giorno io e mia madre pensiamo alla bambina'

Come detto, per il padre della bambina e per la nonna il dolore è ancora immenso. Per questo anche vicino ai giudici del tribunale hanno dichiarato che pensano sempre alla bambina. Il papà ha aggiunto anche: "Ora non posso essere più suo padre, questa cosa mi distrugge dentro". Da tutti la piccola era descritta allegra e sorridente.