Una curiosa storia di scambio di materiale pedopornografico arriva dall'Umbria, e coinvolge due provincie italiane: quella di Brindisi, in Puglia, e quella di Perugia. Secondo le accuse formulate dal Tribunale del capoluogo umbro, a cui per competenza territoriale è stato affidato il caso, i due, lui 51 anni e lei 43, avrebbero scambiato via chat foto e video intimi che avevano come protagonista la figlia della donna, che ha solo sette anni. Tutto sarebbe cominciato la scorsa estate, quando alcune cartomanti di un call-center avrebbero denunciato strani episodi che accadevano tra la 43enne, che è originaria di Marsciano e l'uomo, residente a Brindisi.

Era stata lei stessa ha raccontare tali episodi alle cartomanti. La donna è stata sottoposta anche ad una perizia psichiatrica richiesta proprio dai suoi difensori: con quest'ultima si è dimostrato che la stessa sia "semi-incapace di intendere e volere".

Le indagini

Gli inquirenti dopo la denuncia delle cartomanti hanno voluto vederci chiaro, per cui hanno posto sotto sequestro tutti i dispositivi mobili e i pc usati proprio dal brindisino. Qui gli investigatori avrebbero trovato ciò che cercavano; i relativi file sono stati quindi copiati e salvati, così come disposto dal Pubblico Ministero. Tutto questo accadeva la scorsa estate. Nelle scorse ore è arrivata la sentenza di primo grado, che ha condannato l'uomo a sei anni e otto mesi di carcere.

La madre della bambina, invece, è stata posta agli arresti domiciliari dopo aver trascorso qualche periodo in carcere: per lei la pena è di due anni e dieci mesi di reclusione. Pesantissima quindi la condanna per il brindisino, il quale si è sempre dichiarato innocente. Per lui è scattata anche l'aggravante, in quanto l'imputato avrebbe sfruttato l'incapacità di intendere e volere della 43enne costringendola all'invio del materiale pedopornografico.

La difesa dell'uomo annuncia, comunque, battaglia e intende presentarsi in Appello poiché l'uomo si è da sempre dichiarato estraneo ai fatti.

Le motivazioni saranno depositate nelle prossime settimane

Si attende intanto il deposito delle motivazioni dei giudici del Tribunale di Perugia che avverrà nelle prossime settimane. In quell'occasione si potranno conoscere con precisione i motivi che hanno portato alla condanna dei due imputati. Una storia che lasciato tutti senza parole e provocato scalpore sia nella cittadina pugliese che in Umbria.