Ha ustioni sul 45% del corpo ed è ricoverata in condizioni gravissime al Centro grandi ustionati del Cto di Torino. L'ultimo terribile caso di femminicidio che va ad aggiungersi al bollettino di violenza pressoché quotidiana contro le donne, è accaduto stamattina in un parcheggio di un centro commerciale vicino al supermercato Carrefour alla periferia di Vercelli. Era lì che Simona Rocca, 40 anni, stava lasciando l'auto per andare a lavorare quando è stata raggiunta e speronata da Mario D'Uonno, il suo ex compagno di 50 anni, che l'ha bloccata, aggredita, e le ha poi dato fuoco.
Tentato femminicidio, l'agguato al parcheggio
L'aveva lasciato e, a seguire, secondo un copione che purtroppo accomuna molte storie di donne uccise o ridotte in fin di vita, l'aveva denunciato per minacce, stremata dopo due anni di liti e persecuzioni. Lui, l'ex guardia giurata Mario D'Uonno, non si rassegnava alla fine della relazione. Tantomeno tollerava d'essere stato rifiutato, e infine denunciato.
Allora, per punirla e vendicarsi del rifiuto, stamattina ha messo in atto un atroce piano criminale. Forse lo aveva studiato da tempo. L'ha raggiunta verso le 10 nel parcheggio dell'area commerciale in zona Carrefour di Vercelli, certo di trovarla perché Simona Rocca, oggi come tutte le mattine, stava parcheggiando l'auto in quel punto per andare a lavorare all'Oviesse.
Quindi l'ha speronata, e avrebbe cercato di colpirla. Poi ha lanciato nell'auto di Simona del liquido infiammabile e le ha dato fuoco. A quanto pare, la donna ha fatto appena a tempo ad uscire dall'abitacolo dell'auto in fiamme e stava cercando di togliersi di dosso i vestiti incendiati quando sono arrivati i soccorsi: vigili del fuoco e 118.
Intubata e sedata, Simona Rocca in un primo momento era stata trasportata all'ospedale di Vercelli. Ma a causa delle gravissime condizioni, i medici hanno deciso di trasferirla al Centro grandi ustionati del Cto di Torino in elicottero. Ha ustioni sul 45% del corpo. Di queste, il 10 per cento sono di terzo grado. Le zone colpite sono il viso, il collo, il dorso, le gambe.
La prognosi è riservata.
Due anni di litigi e denunce
Mario D'Uonno si è andato a costituire poche ore dopo l'attacco in Questura a Novara. D'Uonno aveva già denunce per stalking ed era stato raggiunto da misure restrittive emesse dal tribunale. Prima di arrivare a tale atto di violenza criminale, c'erano stati due anni di accanimento nei confronti della donna che non voleva avere più niente a che fare con lui.
In queste ore gli inquirenti sono al lavoro per chiarire la dinamica dell'aggressione. Stanno ascoltando testimoni e visionando i filmati registrati dalle telecamere di vigilanza dell'area industriale per arrivare all'esatta ricostruzione delle fasi dell'attacco.
Le molte denunce sporte dalla donna nei confronti dell'ex compagno, non hanno impedito che attuasse l'agguato criminale.
I ministri Salvini e Bongiorno: 'Si approvi al più presto il Codice Rosso'
Sulla vicenda è intervenuto il ministro dell'Interno, Matteo Salvini, che ha parlato di "episodio gravissimo e indegno". Salvini auspica l'approvazione in Parlamento della legge Codice Rosso per le denunce da parte di donne minacciate o molestate.
Di uguale avviso, la ministra per la Pubblica amministrazione, Giulia Bongiorno, che in un tweet ha rimarcato che le denunce delle donne "troppo spesso o vengono sottovalutate o restano seppellite sotto altre denunce". Per questo, occorre al più presto approvare la nuova legge.
Stasera alle 21 a Vercelli ci sarà una fiaccolata da corso Libertà a piazza Cavour, in segno dii vicinanza verso una concittadina colpita da un grave atto di violenza.