La Corte europea dei Diritti umani di Strasburgo ha respinto questo pomeriggio la richiesta di ricorso dei migranti e dell'equipaggio della Sea Watch 3, la nave di una Ong tedesca che si trova ormai da 13 giorni nel Mediterraneo, nei pressi di Lampedusa, e attende invano di poter entrare in Italia. La giornata più infuocata tra le istituzioni europee e i membri della Sea Watch è stata sicuramente quella di oggi, quando il capitano Carola Rackete ha annunciato di voler violare il blocco imposto dalle autorità italiane con il Decreto Sicurezza bis e quindi entrare di prepotenza nelle acque italiane.
La comandante è davvero disposta a tutto per poter salvare la vita di quelle persone: a bordo ci sarebbero 42 migranti, salvati nelle scorse settimane al largo della Libia. L'ultima speranza per l'equipaggio risiedeva proprio nella decisione della Corte di Strasburgo, da cui, in un certo senso a sorpresa, è arrivato un secco "no". A questo punto ne la nave, ne i migranti, potranno fare rotta nelle acque italiane.
L'esultanza di Matteo Salvini sui social
A dare per primo l'annuncio che la Corte di Strasburgo aveva respinto la richiesta della Sea Watch 3 è stato il numero uno del Viminale, il Ministro dell'Interno Matteo Salvini.
Il vicepremier esprime davvero molta soddisfazione per la decisione presa dalla Corte, e questo dimostra sicuramente, a detta di Salvini, che la direzione intrapresa dall'Italia è quella giusta. Salvini è tornato a corroborare i suoi post con l'hashtag #portichiusi e ha definito la scelte delle istituzioni europee di buonasenso. Già in giornata lo stesso aveva ricordato di come dura sarebbe rimasta la posizione del Viminale anche in caso la Corte europea avesse dato parere positivo nei confronti della richiesta della Sea Watch 3. Il ministro dal canto suo continua a chiedere una immigrazione regolare e controllata, e sempre durante il corso della giornata odierna aveva definito la nave Sea Watch 3 una nave pirata.
I possibili scenari
A questo punto gli scenari su questa vicenda sono davvero numerosi, ma i più probabili sono due: o che la nave faccia rotta altrove, magari accordandosi con qualche altro Paese europeo, oppure resta la soluzione impartita dalla comandante Rackete, che ha dichiarato di voler sfondare il blocco, come detto in apertura. Se questa cosa dovesse verificarsi le conseguenze per il comandante e il resto dell'equipaggio non saranno certamente piacevoli, in quanto il Decreto Sicurezza bis prevede un multa salatissima per chi fa entrare irregolarmente migranti sul territorio italiano: circa cinquantamila euro, oltre al sequestro della nave. La Rackete poi è ben conscia dei rischi che una cosa del genere potrebbe avere, in quanto potrebbe rischiare accuse pesantissime, ovvero quelle di favoreggiamento dell'immigrazione clandestina oppure di associazione a delinquere.