Non c'è verso per i migranti di entrare nelle acque territoriali italiane, e per questo adesso la capitana della Sea Watch 3, Carola Rackete, ha preso la decisione finale, ovvero quella di provare a sfondare il blocco ed entrare in acque territoriali italiane, con tutte le conseguenze del caso. A renderlo noto è la stessa Ong, che ha riferito che ormai la situazione a bordo è insostenibile, e i migranti, così come tutto l'equipaggio, sembra come se stessero in prigione. A bordo ci sono ancora 43 richiedenti asilo. La numero uno della Sea Watch 3 ha riferito che adesso aspetterà il parere della Corte europea dei diritti umani, poi, dopo aver preso atto della loro decisione, si dirigerà verso Lampedusa, o comunque le coste italiane, facendo sbarcare i migranti e mettendoli così in salvo.

Hanno solo 3 metri quadri di spazio a testa

A descrivere la situazione sul natante della Ong è la stessa Rackete, la quale sulle pagine di Fan Page ha riferito che i migranti hanno solo 3 metri quadri di spazio a testa. La nave è in balia delle onde, e si trova non lontano dalle coste italiane, ma l'Esecutivo italiano si rifiuta di farli entrare. Proprio per questo la Ong ha deciso di infischiarsene delle leggi vigenti in Italia, e che la vita di queste persone vale molto di più di qualsiasi gioco politico o incriminazione. La capitana è ben conscia che le conseguenze di un gesto simile potranno avere. Infatti, qualunque imbarcazione sbarchi migranti irregolari in Italia, viene puntualmente sequestrata e prima di tutto il capitano può essere accusato di favoreggiamento dell'immigrazione clandestina o addirittura di associazione a delinquere.

"Lo so, ma io sono responsabile delle 42 persone che ho recuperato in mare" - ha riferito la Rackete alla stampa nazionale. Insomma la Ong non c'è la fa davvero più, e per questo si auspica che una decisione venga presa il più presto possibile.

Matteo Salvini: 'La Sea Watch vada in Olanda'

Sulla vicenda è intervenuto nelle scorse ore anche il vicepremier e ministro dell'Intero, Matteo Salvini, il quale, in un suo post pubblicato sulla sua pagina ufficiale Facebook ha dichiarato, senza troppi giri di parole, che la nave Ong, Sea Watch 3 batte bandiera olandese, mentre l'associazione umanitaria che ne è proprietaria è tedesca.

Per questo i migranti, a detta di Salvini, dovrebbero sbarcare in Olanda, precisamente ad Amsterdam, e poi essere ripartiti tra Germania e la stessa Olanda. Dal canto suo al vicepremier risponde la capitana Rackete, che informa il politico nostrano che è impossibile circumnavigare tutta l'Europa e che "non è colpa nostra se in Libia c'è la guerra". Nel pomeriggio dovrebbe arrivare la decisione finale della Corte di Strasburgo.