I carabinieri del Comando provinciale di Roma questa mattina all'alba hanno eseguito un'ordinanza di custodia cautelare nei confronti di sette persone, tutte ritenute affiliate al presunto sodalizio criminale del clan Gambacurta, giudicato di stampo mafioso. Secondo quanto riporta la stampa locale e nazionale il gruppo, che era capeggiato dai fratelli Franco e Roberto Gambacurta, era dedito soprattutto allo spaccio di sostanze stupefacenti.

L'ordinanza è stata emessa dal gip della Capitale su richiesta dalla Direzione distrettuale Antimafia. Lo stupefacente che sarebbe stato spacciato era per la maggior parte cocaina.

Attività commerciali utilizzate come base logistica

Contestualmente agli arresti i militari hanno provveduto a sequestrare beni per un valore totale di 400 mila euro. Tra questi rientrano anche due attività commerciali, che secondo chi indaga sarebbero state usate come una vera e propria base logistica per le attività illecite. Qui lo stupefacente sarebbe stato nascosto all'occorrenza, ma sempre nei medesimi locali commerciali si organizzavano incontri con i possibili acquirenti della merce o tra gli stessi membri del clan.

L'operazione è stata denominata "Malavita" e segue l'inchiesta partita proprio nel 2018: nell'operazione di allora venne arrestato il presunto capo clan, Franco Gambacurta appunto. Gli arresti di oggi costituiscono proprio l'ultimo filone dell'indagine "Hampa 2012", che lo scorso anno ha portato gli inquirenti ad emettere ben cinquantadue ordinanze di custodia cautelare. In questo caso i reati ascritti sono gravissimi, in quanto hanno dovuto rispondere di usura, estorsioni e sequestro di persona. Il sodalizio anche in questo caso avrebbe agito con modalità mafiose. Il gruppo criminale avrebbe anche riciclato denaro la cui provenienza era ovviamente illecita.

I Gambacurta erano alleati con i colombiani

Secondo quanto riferisce Repubblica, sulle sue pagine online, il clan Gambacurta in passato sarebbe stato legato ai potenti narcos colombiani, anch'essi attivi nel traffico di droga. Come detto il principale stupefacente spacciato era la cocaina. Sicuramente nelle prossime ore, o al massimo nelle prossime settimane, si potranno conoscere ulteriori particolari su questa inchiesta, che ovviamente è tutt'altro che chiusa. Del caso si è occupata anche la giornalista Federica Angeli, che come si sa lavora per il quotidiano Repubblica: proprio lei qualche mese fa, con un'inchiesta giornalistica apparsa sulla testata per cui lavora, documentò lo strapotere del clan mafioso dei Gambacurta a Montespaccato. In quell'occasione la cronista intervistò alcuni abitanti del luogo, ma la maggior parte di loro preferì trincerarsi dietro al silenzio.