L'infettivologo Massimo Galli, direttore del reparto di Malattie Infettive del Sacco di Milano, è stato protagonista di un'intervista su Libero in cui è tornato a parlare di Coronavirus. Lo ha fatto andando ad analizzare una situazione che, a suo avviso, non può essere valutata attraverso i dati del contagio relativo ai singoli giorni. Galli ha infatti sottolineato che per definire un trend in calo occorre valutare l'andamento di un'epidemia prendendo ad esame più giorni consecutivi.
Allo stesso modo, ha sottolineato come l'estate potrebbe rappresentare un traguardo a cui l'Italia potrebbe arrivare essendosi messa alle spalle il grosso di una battaglia nella quale occorrerà pazienza.
Galli racconta di troppe forme influenzali 'brutte' in Lombardia
Secondo Massimo Galli, il virus è arrivato in Italia dalla Germania, con un passaggio che pochi avrebbero potuto pronosticare. A ciò ha aggiunto il fatto che in Lombardia, prima che si riconoscesse la diffusione del virus, fosse in atto un fenomeno atipico, ma che nessuno ha collegato a questo allarme. "Potevamo accorgerci - ha rivelato - che per essere a metà febbraio c'erano un po' troppe forme influenzali brutte in Lombardia".
E, in riferimento alle influenze stagionali, ha rivelato come al momento non ci sarebbe certezza che i vaccini ad esse dedicate rappresentino uno strumento per contrastare in maniera più efficace l'infezione Covid-19. Galli rivela che sulla cosa ci sono due studi con evidenze contrastanti, dunque questo fa si che il concetto non abbia basi concrete.
Per Galli le misure dovrebbero funzionare
La decrescita dell'aumento quotidiano dei contagi è stata salutata con un sospiro di sollievo da molti osservatori dell'epidemia da coronavirus. Galli, da esperto della materia, ha preferito dare concretezza alla valutazione del momento. "E' - ha detto - ancora presto per considerare ogni singolo dato come indicativo di una tendenza".
Poi ha evidenziato: "Solo la statistica di cinque-sei giorni di fila potrà darci indicazioni reali, sia in positivo che in negativo".
In tanti si chiedono quando gli italiani potranno porre fine ai sacrifici degli ultimi giorni. Rinunce sociali, ma anche economiche se si considera quanto l'economia risentirà di questo periodo di immobilismo produttivo. "Mi auguro - ha detto Galli - che il contagio non si trascini fino all'estate. Non tanto per l'arrivo del caldo, quanto perché le misure di contenimento dovrebbero funzionare".
Per i cittadini, il destino sembra essere quello di armarsi pazienza e provare a vincere questa battaglia contro il coronavirus che da febbraio ha messo alle strette il Paese.