Ezio Bosso si è spento questa notte a 48 anni. Il musicista combatteva contro una malattia neurodegenerativa dal 2011. Pianista e direttore d'orchestra, Ezio Bosso aveva commosso il mondo grazie alla sua musica ed il suo amore per l'Arte.

Il mondo della musica è in lutto: Ezio Bosso è deceduto nella notte tra il 14 e il 15 maggio, a causa della malattia neurodegenerativa che aveva cambiato la sua vita dal 2011.

Il musicista non si è mai arreso e ha continuato a portare avanti i suoi progetti, incantando e commuovendo il suo pubblico, grazie al suo talento e al suo coraggio. Il suo percorso umano resta un esempio per molti.

Ezio Bosso si è spento a 48 anni: il mondo della musica piange la scomparsa di un grande esempio

Nato a Torino nel 1971, Ezio Bosso si è appassionato alla musica sin da bambino, seguendo le orme di una zia paterna. Ha debuttato in Francia come solista dopo essere andato via di casa a 16 anni, ma la svolta alla sua carriera è avvenuta grazie all'incontro con Ludwig Streicher dei Wiener Philarmonic che lo ha indirizzato verso gli studi all'Accademia di Vienna.

Dopo l'esperienza da contrabbassista con Claudio Abbado, il maestro della Chamber Orchestra of Europe, Ezio Bosso ha creato con il direttore un legame che si è protratto anche dopo la morte del maestro. Il musicista torinese ha ereditato nel 2017, infatti. l'ultima creatura di Abbado, l'Associazione Mozart14, incentrata sulla diffusione della musica nelle carceri, negli ospedali e nei luoghi di dolore.

La morte di Ezio Bosso, musicista e direttore d'orchestra lascia un grande vuoto: aveva portato la sua arte nei luoghi di dolore

La passione per la musica e per la vita, hanno fatto di Ezio Bosso un esempio da seguire per molti. "La musica ci cambia la vita e ci salva" sono le parole che il pianista usava per descrivere il suo lavoro durante la serata evento Che storia è la musica, andata in onda a giugno con un pubblico di oltre un milione di telespettatori.

Sull'arte e sulla bellezza si fondava la lotta che Bosso era costretto a sostenere conto la malattia neurodegenerativa che lo aveva colpito nel 2011. Il pianista ha dichiarato di essere stato abituato a lottare sin dai primi anni della sua carriera, quando nel mondo della musica classica c'era il pregiudizio nei suoi confronti per la situazione economica. Grazie allo studio, poi, quello che per gli altri era "il figlio di un operaio" si è riscattato riuscendo a raggiungere il sogno di diventare direttore d'orchestra. Ezio Bosso ha rappresentato l'importanza dei sogni, del coraggio e della voglia di vivere più di chiunque altro e lascia un vuoto incolmabile come musicista e come uomo.