Un riconoscimento "nel nome della solidarietà e dei valori costituzionali" per l'impegno profuso durante la fase più critica del Coronavirus: il Quirinale ha insignito 57 persone dell'onorificenza di cavaliere al Merito della Repubblica Italiana.
Si tratta di 25 donne e 32 uomini, scelti lungo lo Stivale per il servizio che, a vario titolo, hanno reso a tutta la comunità. Concittadini che si sono distinti per quei gesti preziosi che hanno saputo dare un senso ulteriore e profondo al loro operato quotidiano: dai medici agli infermieri, dai ricercatori ai farmacisti, dai volontari agli addetti alle pulizie.
Gli operatori del settore sanitario
Non potevano mancare nella rosa dei nominati Annalisa Malara e Laura Ricevuti, ossia l'anestesista in servizio all'Ospedale di Lodi e la dottoressa di Codogno che, per prime, si occuparono di curare l'ormai tristemente famoso "paziente uno" italiano.
Ci sono anche Elena Pagliarini, l’infermiera di Cremona ritratta in foto mentre, stremata, crollava alla fine del duro turno di lavoro e Maurizio Cecconi, il professore di anestesia e cure intensive presso l'Università Humanitas di Milano, ritenuto dalla prestigiosa rivista medica americana "Jama" uno dei tre eroi mondiali della pandemia.
Luca Sostini, Mariateresa Gallea e Paolo Simonato sono, invece, i medici di base operanti a Padova che sostituirono spontaneamente i colleghi in quarantena di Vo’ Euganeo, allora uno dei focolai della malattia.
Molti i nomi di quanti operano all'interno delle realtà sanitarie in prima linea contro il Covid-19, poli di eccellenza della sanità pubblica e della ricerca: l’Istituto Nazionale Malattie Infettive Spallanzani di Roma, l’Ospedale Sacco e l’Università degli Studi di Milano. La prima struttura annovera oggi come Cavalieri della Repubblica: Maria Rosaria Capobianchi, alla guida del team che ha avuto un ruolo fondamentale nell'isolamento del virus; la virologa Concetta Castilletti; i biologi Fabrizio Carletti, Eleonora Lalle, Giulia Matusali, Francesca Colavita, Antonino Di Caro, Lucia Bordi, Daniele Lapa.
A Milano i riconoscimenti sono andati all'infettivologa Claudia Balotta (che nel 2003 aveva isolato il virus della Sars, ora in pensione), riferimento del team del Sacco, al professore Gianguglielmo Zehender, ai ricercatori Annalisa Bergna, Arianna Gabrieli, Maciej Stanislaw Tarkowski, Alessia Lai.
Ci sono, poi, Don Fabio Stevenazzi che, riposta la tonaca e indossato il camice, è tornato a fare il medico all’Ospedale di Busto Arsizio e Monica Bettoni, medico in pensione ed ex senatrice che ha scelto di prestare nuovamente il suo servizio in corsia a Parma. C'è Fabiano Di Marco, il primario di Pneumologia all’Ospedale Papa Giovanni XXIII di Bergamo, uno dei luoghi simbolo della pandemia, che ha saputo raccontare la drammatica situazione vissuta dalla città e dall’ospedale.
Tra i premiati anche Marina Vanzetta, operatrice del 118 di Verona che soccorse, standole accanto fino alla morte, un'anziana signora e Giovanni Moresi, autista soccorritore del 118. E ci sono Yvette Batantu Yanzege e Marco Buono, volontari della Croce Rossa Riccione, catapultatisi in Lombardia a dare il loro aiuto nei giorni di fuoco dell'emergenza.
Spiccano anche i nomi di Beniamino Laterza, guardia giurata in servizio presso l’ospedale Moscati di Taranto, di Alessandro Santoianni e Francesca Leschiutta, rispettivamente, il direttore della casa di riposo e la coordinatrice infermieristica della Parrocchia di San Vito al Tagliamento (in provincia di Pordenone) che hanno vissuto, insieme agli altri dipendenti, all'interno della struttura a protezione degli anziani lì ospitati.
I lavoratori della scuola
Tra coloro che operano nel mondo della scuola, si sono distinti Ambrogio Iacono, docente presso l’Istituto Alberghiero di Ischia che, positivo al virus, ha continuato ad insegnare a distanza nonostante il ricovero e Cristina Avancini, l’insegnante di Vicenza con contratto scaduto che ha scelto di non interrompere le videolezioni con i suoi studenti. Daniela Lo Verde, invece, dirigente dell’Istituto Comprensivo “Giovanni Falcone” nel quartiere Zen di Palermo, è salita agli onori della cronaca sia per aver lanciato una raccolta fondi in aiuto di alcune famiglie in grave difficoltà che per aver chiesto pc e tablet necessari ai suoi allievi per partecipare alle lezioni a distanza.
Un Paese di cavalieri
Da Nord a Sud, in diversi settori, c'è stato qualcuno che ha compiuto gesti degni di ammirazione che non sono passati inosservati al Quirinale.
E, così, dalle fila degli Alpini della Protezione Civile Veneto, meritevoli di aver rimesso a posto a velocità record cinque ospedali della regione non più in uso, è stato premiato Bruno Crosato.
Ettore Cannabona è il Comandante della Stazione dei Carabinieri di Altavilla Milicia (in provincia di Palermo) che ha dato in beneficenza lo stipendio, mentre Mata Maxime Esuite Mbandà è il giocatore di rugby premiato per il volontariato sulle ambulanze. Rosa Maria Lucchetti, invece, è la cassiera di Pesaro autrice di un'intensa lettera destinata agli operatori del 118 e donatrice di tre tessere prepagate del valore di 250 euro, mentre Giuseppe Maestri è il farmacista operativo a Codogno che, quotidianamente, ha percorso circa cento chilometri per andare a lavorare in piena zona rossa.
I neo cavalieri Renato Favero e Cristian Fracassi sono il medico e l'ingegnere che hanno genialmente adattato una maschera da snorkeling a scopi sanitari.
E, poi, ci sono Concetta D’Isanto, impiegata delle pulizie in un ospedale milanese che non ha mai smesso di prestare le sua opera e Piero Terragni, imprenditore di Bellusco (in provincia di Monza e Brianza) che, dopo la morte di un suo dipendente che lasciava la moglie e tre figli, ha assunto la moglie.
Riccardo Emanuele Tiritiello, studente di Milano, insieme al padre e al nonno, ha cucinato gratuitamente per infermieri e medici dell’Ospedale Sacco, mentre Francesco Pepe, ristoratore a Caiazzo di Caserta, dopo la chiusura del suo locale in fase di lockdown, ha preparato biscotti e pizze per poveri e anziani in difficoltà e ha lanciato una raccolta fondi destinata all'Ospedale di Caserta.
Alessandro Bellantoni è il tassista che, da Vibo Valentia fino all’Ospedale Bambin Gesù di Roma, ha percorso gratis circa 1.300 km per accompagnare una bimba di tre anni ad un controllo oncologico. Irene Coppola, invece, è la stilista che ha realizzato a sue spese migliaia di mascherine e ha creato una mascherina trasparente per aiutare i sordi col labiale. Il rider Mahmoud Lufti Ghuniem ha donato alla Croce Rossa di Torino mille mascherine acquistate con soldi suoi.
E, ancora, sono Cavalieri Daniele La Spina, in rappresentanza dei giovani di Grugliasco al servizio di Torino, che si sono rivelati fondamentali per rifornire gli anziani soli di beni di prima necessità e Giacomo Pigni, il volontario dell’Auser Ticino-Olona che, con circa venti studenti, ha regalato compagnia alle persone sole attraverso chiamate di ascolto.
Poi c'è Pietro Floreno, malato di Sla da più di dieci anni, che ha voluto mettere a disposizione il suo ventilatore polmonare di riserva. E c'è Maurizio Magli, operaio bergamasco facente parte della squadra dei 30 operai della Tenaris di Dalmine che hanno continuato a lavorare volontariamente per garantire la produzione di cinquemila bombole e nel minor tempo possibile.
Tra le donne ci sono pure Greta Stella, la fotografa professionista volontaria presso la Croce Rossa di Loano (in provincia di Savona) che ha creato un racconto fotografico mettendo in luce l'attività quotidiana dei volontari e Giorgia Depaoli, la cooperante internazionale, dedita soprattutto alla difesa dei diritti delle donne, che ha immediatamente aderito alla piattaforma solidale "Trento si aiuta".
Ma anche Maria Sara Feliciangeli, fondatrice dell’Associazione "Angeli in Moto", insieme ai suoi amici, ha consegnato farmaci a domicilio a persone affette da sclerosi multipla.
Merito anche a Carlo Olmo, l'avvocato di Vercelli noto anche come il il "Lupo bianco" che ha distribuito migliaia di mascherine alla popolazione, viveri alle persone in difficoltà, camici e dispositivi di protezione alle strutture sanitarie.