Fatto increscioso avvenuto in una struttura ospedaliera della città di Bergamo durante l'emergenza sanitaria dovuta alla Covid-19. Un infermiere ha rubato il bancomat e il relativo pin a uno dei pazienti affetti da suddetta malattia, che in quel momento si trovava ricoverato in terapia intensiva, sottraendogli una somma pari a 7.000 euro. L'infermiere è stato denunciato per utilizzo fraudolento di tessera bancomat e furto aggravato.

La vicenda è avvenuta tra marzo e aprile, periodo nel quale la vittima (un pensionato di 66 anni di Cividate al Piano, località sempre nella provincia di Bergamo) è stato in rianimazione. L'uomo, che è stato ricoverato in piena emergenza il 13 marzo scorso, è deceduto il 14 aprile.

La sottrazione dei soldi è avvenuta mentre il paziente era ricoverato in gravissime condizioni

Ad accorgersi del furto sono state le sorelle della vittima, che hanno scoperto il tutto dall'estratto conto dell'uomo. Durante il suo periodo di ricovero presso la struttura ospedaliera bergamasca, infatti, era stata sottratta una somma pari 7.000 euro, suddivisa in diversi addebiti.

Le sorelle si sono rivolte subito a un avvocato, che ha presentato denuncia presso la polizia locale di Romano di Lombardia, cittadina della provincia di Bergamo. Da qui sono partite le indagini, che sono rapidamente arrivate a intercettare l'operatore sanitario ora accusato del furto.

La cifra è stata spesa in quindici giorni: tra gli acquisti fatti anche un televisore

Come scoperto dalle autorità il bancomat, durante il periodo in cui sono stati sottratti i soldi, è stato utilizzato in diverse occasioni, per esempio per effettuare rifornimenti di benzina, ma anche per semplici prelievi di contanti. Inoltre l'infermiere ha effettuato molti altri acquisti, tra cui delle bilance digitali, due AirPods (auricolari bluetooth, ndr), alcune casse wi-fi, un taglia barba, un computer, delle borse e addirittura una televisione.

Tutti acquisti fatti in appena 15 giorni. Immediata la perquisizione presso l'abitazione dell'operatore sanitario, dove sono stati rinvenuti tutti gli oggetti acquistati, accompagnati dai relativi scontrini. Il nosocomio in cui l'infermiere operava è stata definita dagli inquirenti, sulle pagine dell'Adnkronos, come una "struttura d'eccellenza". Per ovvi motivi è stato deciso di non divulgare il nome della struttura ospedaliera.