Nelle scorse ore sono stati desecretati i verbali del Comitato tecnico-scientifico istituito dal governo per contrastare la pandemia provocata dal Coronavirus. Negli scorsi giorni il consigliere regionale della Lombardia, Niccolò Caretta (Azione), ha chiesto l'accesso agli atti del Cts e lo ha ottenuto. Nella mattinata di oggi il quotidiano locale L'Eco di Bergamo ha pubblicato sulle sue pagine il contenuto del documento. Da quest'ultimo si apprende di come i tecnici avessero consigliato al governo di istituire una zona rossa nei comuni bergamaschi di Alzano Lombardo e Nembro, entrambi situati all'interno della Val Seriana.
La zona rossa non fu mai istituita
Il consiglio del Comitato tecnico-scientifico era quello di adottare le opportune misure restrittive anche ai due comuni della Val Seriana, così come già si era fatto per le altre province lombarde e venete rientranti nella zona rossa, che tra Alzano e Nembro poi non venne mai più istituita. Due giorni dopo, precisamente il 5 marzo, arrivarono 250 militari tra poliziotti, carabinieri e membri dell'Esercito pronti a chiudere tutti i varchi di accesso delle due cittadine. Nel documento pubblicato da L'Eco di Bergamo si apprende di come agli inizi di marzo fossero già oltre 20 i casi di infezione da Sars-CoV-2 registrati nella zona. Per i tecnici l'indice di contagio era già superiore a 1, quindi questo voleva dire che vi era un alto rischio che la malattia da Covid-19 si diffondesse ulteriormente nel territorio.
Il 3 marzo il Cts, prima di consigliare al governo di adottare la zona rossa nella Val Seriana, ascoltò telefonicamente sia l'assessore al Welfare della Lombardia Giulio Gallera che il DG della Regione, i quali confermarono agli esperti l'aumento dei contagi e in particolare "nei due comuni sopra menzionati", riferendosi proprio ad Alzano e Nembro.
La notizia era nota a Conte
Il presidente del Consiglio dei Ministri era a conoscenza della riunione del Comitato tecnico-scientifico che si tenne il 3 marzo presso la sede della Protezione Civile a Roma. In quell'occasione Conte chiese un "parere più articolato" agli esperti. La sera del 5 marzo al premier viene consigliato ulteriormente di cinturare i due comuni della Val Seriana, poi il 6 marzo il governo decise di estendere la zona rossa all'intera Lombardia e il giorno successivo arrivò il decreto.
Dagli altri verbali resi pubblici dalla Fondazione Einaudi si apprende invece di come lo stesso Cts proponesse al governo delle misure restrittive diverse nelle varie zone del Paese e i tecnici non sarebbero stati d'accordo nell'adottare il lockdown in tutta Italia.