Nella serata di sabato 22 agosto, un orso ha aggredito un carabiniere ad Andalo, in provincia di Trento, causandogli diverse ferite e dirigendosi successivamente verso il centro abitato. Il giovane esemplare di due anni e mezzo, molto probabilmente un M57, è stato catturato e si trova ora al recinto del Casteller di Trento.

La dinamica

Secondo la ricostruzione dell'accaduto, l'orso era da qualche tempo oggetto di monitoraggio da parte del Corpo forestale perché aveva più volte suscitato le preoccupazioni dei residenti della zona.

La sua indole confidente verso gli esseri umani, infatti, lo aveva già spinto a seguire gli escursionisti nei boschi dell'altopiano della Paganella, ad addentrarsi in alcuni centri abitati e a rovistare nei cassonetti della spazzatura. L'episodio di sabato sera è l'ultimo di una serie. L'esemplare, di 121 chili, ha aggredito il carabiniere che stava passeggiando insieme a un'altra persona nella zona del laghetto alle porte di Andalo prima di prendere servizio in caserma. L'uomo è stato buttato per terra dall'animale, che gli ha inferto diverse ferite con morsi e graffi.

Informato dei fatti e recatosi sul luogo dell'accaduto, il sindaco di Andalo, Alberto Perli, ha contattato il governatore del Trentino, Maurizio Fugatti, che ha predisposto la cattura dell'animale, che intanto si era già mosso in direzione dell'abitato.

La cattura

Il Corpo forestale, insieme ai vigili del fuoco e ai carabinieri, ha individuato attorno alle 2 di notte l'orso che, com'era già accaduto, stava rovistando in alcuni cassonetti all'ingresso di Andalo alla ricerca di cibo, nonostante le luci e la presenza di esseri umani. Una volta narcotizzato, è stato portato al recinto faunistico di Casteller, dove saranno effettuate le analisi genetiche per stabilirne l'identità con certezza.

L'attacco al giovane carabiniere è avvenuto vicino ad un campeggio che, in questo momento dell'anno, ospita tanti villeggianti. Le condizioni di salute del ragazzo, stando a quanto riferisce il sindaco, non sono comunque gravi dal momento che le ferite riportate sono tutte superficiali: "È un atleta robusto, ha 24 anni, ed è riuscito a far fronte all'aggressione.

Diversamente sarebbe finita in tragedia".

Il commento dell'Enpa

Intanto, l'Ente nazionale protezione animali (Enpa) ha espresso le proprie perplessità circa l'accaduto, chiamando in causa le inadempienze della Provincia. "Gravi responsabilità della Provincia che non applica strumenti di prevenzione - ha scritto l'Ente nazionale protezione animali su Twitter -. Gestione degli orsi torni immediatamente al Ministero dell’Ambiente".

La fuga di Papillon

A quanto riferisce il primo cittadino, l'esemplare protagonista dell'aggressione non sarebbe un M49 o un JJ2, già ben noti nella zona.

Il centro di Casteller, infatti, ha ospitato l'orso M49 divenuto famoso nell'ultimo anno per via delle sue fughe e delle lotte ambientaliste da esse suscitate.

"Papillon" - così il ministro dell'Ambiente Sergio Costa ha soprannominato l'animale innamorato della libertà - è fuggito dal Casteller il 15 luglio dello scorso anno, dimostrando una grande forza nonostante la sedazione dovuta alla cattura, avvenuta qualche ora prima.

Preso nuovamente il 29 aprile, è fuggito il 27 luglio. Inizialmente il Corpo forestale era riuscito a tenerne traccia attraverso il radiocollare, ma adesso l'orso se n'è sbarazzato: lo strumento è stato ritrovato qualche giorno fa a seguito delle ricerche dovute al fatto che non emetteva più alcun segnale. Al momento Papillon dovrebbe trovarsi sui monti del Trentino orientale.

Il ministro Costa, che si è tenacemente opposto all'ordine di abbattimento che gravava sull'animale, è tornato a scriverne proprio qualche giorno fa, ribadendo le proprie posizioni: "Ogni animale dev'essere libero di vivere in base alla sua natura".