Nel pomeriggio del 30 novembre a Taranto si sono tenuti i funerali dell'11enne deceduto a causa del cancro contro cui ha lottato fino alla fine. I genitori hanno voluto che il carro funebre contenente la piccola bara bianca attraversasse via Masaccio, nel quartiere Tamburi, prima di dirigersi al cimitero per la sepoltura. In quell'area tutti i compaesani si sono stretti intorno al dolore di Francesco, il padre del bambino e sua madre Tiziana.
Anche i suoi amichetti di gioco hanno voluto salutarlo un'ultima volta aggrappandosi a quel carro che trasportava il suo feretro. La morte del bambino ha suscitato alcune polemiche, poiché la dottoressa di un movimento ambientalista, Annamaria Moschetti, e l'esponente dei Verdi Angelo Bonelli, hanno asserito che potrebbe essere correlata alle emissioni nocive dell'ex impianto siderurgico tarantino Ilva.
La storia del ragazzo di 11 anni
Il bambino affetto da un linfoma linfoblastico primitivo osseo, a giugno era stato trasportato all'ospedale di Roma Bambin Gesù per provare una cura di immunoterapia e il trapianto del midollo osseo.
Al fine di aiutare la famiglia a sostenere le spese relative alla trasferta, si era aperta una gara di solidarietà nel rione Tamburi, grazie alla quale erano stati donati 8 mila euro. Il piccolo aveva contratto anche il coronavirus, che avrebbe rappresentato la concausa della morte. Martedì scorso, nell'ospedale romano il ragazzo si è spento, lasciando nel cuore di chi lo conosceva un vuoto incolmabile. L'ultimo saluto dei suoi amici è stato davvero commovente: si sono addossati ai vetri del carro funebre piangendo e urlando tutto il proprio dolore.
Le polemiche sull'ex Ilva
L'11enne era nato e cresciuto in un'abitazione situata nei pressi dell'ex Ilva di Taranto. Per questo motivo, alcuni hanno insinuato che possa esserci un nesso tra il tumore che gli è costato la vita e il livello di inquinamento dell'area circostante lo stabilimento.
"Vincenzo viveva esposto alle sostanze ad azione cancerogena", ha dichiarato la dottoressa Annamaria Moschetti impegnata nella battaglia ambientalista tarantina. La stessa ha spiegato che ci sarebbe la probabilità che il piccolo abbia contratto la malattia a causa dell'esposizione continuativa alle sostanze cancerogene. E ha aggiunto che altri bimbi già dall'utero delle madri potrebbero essere esposti alle stesse sostanze e ammalarsi in età giovanile.
"Hanno rubato il futuro di una generazione" ha commentato il coordinatore dei Verdi Angelo Bonelli, ribadendo che si continua a trattare delle perdite economiche anziché dare importanza a tutti i decessi che si sono registrati nella città dell'Ilva.
"La bara portava con sé l'età del gioco, della spensieratezza", ha sottolineato l'organizzazione Genitori Tarantini, spiegando che tra i presenti al corteo funebre, c'erano tanti bambini che piangevano terrorizzati, aggrappati alle loro mamme.