Avventura con finale agrodolce per cinque giovani sciatori abruzzesi. I ragazzi, tutti con un'età compresa tra i 24 ed i 27 anni, dopo un fuoripista sull'Altopiano di Campo Imperatore, nel cuore del massiccio del Gran Sasso, sono stati salvati dal Ctgs, ma ora rischiano di dover pagare fino a 4 mila euro. Oltre ad incorrere nella sanzione amministrativa prevista per la violazione delle misure anti-covid, infatti, dovranno anche rimborsare i costi d'intervento sostenuti dal personale di soccorso.

Il fuoripista e i soccorsi

Secondo quanto ricostruito, nella giornata di sabato 9 gennaio, i giovani - 4 residenti nel Teramano ed uno dell'Aquila - sono partiti con sci e snowboard da Campo Imperatore e hanno raggiunto La Verta, a 2.100 metri di quota, in funivia; poi, in fuoripista, sono scesi fino a Valle Fredda. Mentre attraversavano la piana di Campo Imperatore per i risalire alla Fossa di Paganica, tuttavia, anche a causa della nebbia e della ridotta visibilità, hanno perso l'orientamento e non sono stati più in grado di rientrare. Con il calare dell'oscurità, dunque, sono stati costretti a dare l'allarme.

Gli sciatori hanno allertato i soccorsi con i loro telefoni cellulari. I Vigili del Fuoco che hanno ricevuto la chiamata, hanno provveduto ad informare sia i Carabinieri che gli operatori del Centro Turistico del Gran Sasso e, in contemporanea, hanno attivato la procedura di soccorso, richiedendo, come da protocollo, l’intervento del Soccorso Alpino e Speleologico.

Poco dopo, da Campo Imperatore, è partito un gatto delle nevi con a bordo dei tecnici del CNSAS. Gli escursionisti, in contatto telefonico con i loro soccorritori, sono stati individuati senza troppa difficoltà e sono stati riportati alla base con il gatto delle nevi e con una corsa notturna speciale della funivia. L’operazione di salvataggio, come precisato dalla stampa locale, è stata condotta in simbiosi con la Prefettura dell’Aquila.

I ragazzi dovranno pagare i costi d'intervento

Il presidente del Ctgs, Dino Pignatelli, a margine dell'intervento, ha voluto ricordare che la montagna va vissuta con tutte le precauzioni del caso. Quindi, ha sottolineato che le operazioni di salvataggio comportano non solo rischi per i soccorritori, ma anche un importante dispendio fondi pubblici e risorse.

Per questo, i cinque escursionisti salvati dovranno provvedere a rimborsare i costi sostenuti dai soccorritori. "Il conteggio sarà definito a breve - ha dichiarato alla stampa Pignatelli - ma saranno almeno 3-4 mila euro". Oltre alle due corse straordinarie della funivia, infatti, dovranno rimborsare i costi relativi al gasolio e, ovviamente, le ore di straordinario del personale di soccorso.

Inoltre, i giovani, essendo usciti dal loro comune di residenza durante una "giornata arancione" hanno violato anche le disposizioni volte al contenimento del Coronavirus. La sanzione applicabile per chi trasgredisce le regole è quella amministrativa e può andare da un minimo di 400 euro ad un massimo di 1.000 euro.