Le operazioni di soccorso sul monte Velino sono state segnate oggi, sabato 30 gennaio, da un grave imprevisto. Il gatto delle nevi inviato dalla stazione sciistica Ovindoli - Monte Magnola (in provincia dell'Aquila) è andato perso. Per via di una perturbazione, infatti, è stato sganciato dall'elicottero e si è schiantato contro la montagna.

Precipitato il 'gatto delle neve'

Secondo quanto ricostruito dalle pagine di cronaca nera dei quotidiani abruzzesi, il battipista messo a disposizione dal gestore degli impianti sciistici di Ovindoli, durante il tragitto che avrebbe dovuto portarlo in quota, sarebbe stato staccato dall'elicottero Erickson Air Crane S-64 ed è precipitato su un'altura.

Il pesante e potente mezzo, oltre 100 quintali per 200 cavalli, avrebbe dovuto fare da apripista e ridurre l'ingente quantità di neve (fino a 10 metri di profondità) presente sul vallone del Velino. Tuttavia, secondo una prima e sommaria ricostruzione, sarebbe stato sganciato dal pilota sorpreso da condizioni meteo particolarmente avverse.

Lo spazzaneve, infatti, aveva iniziato a oscillare in maniera pericolosa per via del troppo vento. Per scongiurare ulteriori situazioni di rischio, si sarebbe quindi preferito sganciare il gatto delle nevi in una area disabitata e deserta nei pressi di Fonte Tavoloni, alle pendici del Monte Magnola. "Nessun danno e nessun ferito" hanno precisato i vigili del fuoco sottolineando che si è trattato di una "scelta obbligata" in quanto l'elicottero era, a quel punto, ingovernabile.

Sesto giorno di ricerche

Nonostante le grandi difficoltà, le operazioni di soccorso stanno continuando senza sosta. Da domenica 24 gennaio, oltre 300 persone, arrivate da tutte le regione italiane, stanno cercando di recuperare quattro escursionisti di Avezzano: Tonino Durante, 60 anni, Gian Mauro Frabotta, ingegnere 33enne, Valeria Mella, 25 anni e il suo fidanzato Gianmarco Degni, 26 anni.

Per tutta la giornata di oggi, 30 gennaio, gli uomini del Soccorso Alpino, coadiuvati dalle unità cinofile e dai colleghi della Guardia di Finanza, della Polizia, dei Carabinieri, dei Vigili del Fuoco e del 9° Reggimento Alpini dell'Aquila, sono stati impegnati a quota 1.800 metri. Per la prima volta è stato anche utilizzato l'innovativo sonar con tecnologia Recco arrivato, nelle scorse ore, dalla Valle d'Aosta. Il dispositivo, caratterizzato da un'antenna di grandi dimensioni, è in grado di captare, anche a profondità importanti, l'eventuale presenza di metalli (chiavi, telefoni cellulari, parti d'abbigliamento) ed è stato impiegato in operazioni di bonifica dell'area.

Le ricerche andranno avanti a oltranza.

Daniele Perilli, presidente del Corpo Nazionale Soccorso Alpino e Speleologico Abruzzo, durante un incontro con la stampa al campo base di Massa d’Albe ha, infatti, fatto capire che non vi sarebbero limiti di tempo. "Per noi sono come di famiglia" ha aggiunto Antonio Di Palma, il presidente del Cai di Avezzano.