Proseguono le ricerche dei quattro escursionisti dispersi da domenica 24 gennaio sul Monte Velino, la cima più elevata della catena Sirente-Velino, massiccio sito tra l'Abruzzo nord-occidentale ed il Lazio orientale. I soccorritori, arrivati da tutta Italia, non vogliono fermarsi nonostante, in alcuni punti del vallone - lungo 2 chilometri e largo 100 metri - la profondità della neve arriva fino a 10 metri. Se le condizioni meteo lo permetteranno, nella giornata di oggi, sabato 30 gennaio, un elicottero S64 dell'esercito porterà in quota un "gatto delle nevi".

In giornata è anche previsto l'arrivo, dalla Valle d'Aosta, di un sofisticato sonar.

'Per noi sono come di famiglia'

Oltre 300 uomini, arrivati da tutta Italia, sono al lavoro per ritrovare Tonino Durante, titolare 60enne di una bottega di coltelleria; il nipote Gian Mauro Frabotta, ingegnere ed esperto scalatore 33enne; Gianmarco Degni, studente di 26 anni e la sua fidanzata Valeria Mella, 25 anni, figlia di un maresciallo dei carabinieri. Un dispiegamento di forze e mezzi senza precedenti.

Nel pomeriggio di ieri, venerdì 29 gennaio, all'apertura dell'incontro con la stampa, il presidente del Corpo Nazionale Soccorso Alpino e Speleologico Abruzzo Daniele Perilli ha voluto ringraziare i soccorritori ed professionisti, giunti da tutte le regioni, e ha ribadito che non c'è un "tempo limite": le operazioni andranno avanti anche nei prossimi giorni.

"Per noi i quattro escursionisti sono come di famiglia - ha aggiunto Antonio Di Palma, il presidente del locale Cai - tutti di Avezzano". "Noi speriamo - ha continuato - speriamo sempre". Poi, ha concluso precisando che la valanga che ha travolto il piccolo gruppo ha dimensioni enormi. "Nei punti laterali, dove ha spinto di più - ha sottolineato - la profondità della neve arriva a 10 metri".

Neve che, però, si è trasformata in ghiaccio.

Le ricerche continuano con gatto delle neve e sonar

Il maresciallo della Guardia di Finanza Paolo Passalacqua, oltre a ribadire la presenza di un'ingente massa nevosa, ha ricordato: "La vera incognita dell’operazione è il meteo". Nella giornata di oggi, le condizioni, però, dovrebbero migliorare e, per questo, le squadre di soccorritori verranno ritrasportate in quota (a circa 1.800 metri s.l.m.).

Nelle operazioni di bonifica dell'area e di ricerca dovrebbero anche essere impegnati dei nuovi mezzi e degli strumenti di ultima generazione.

Nelle scorse ore, l’ufficio tecnico del Comune di Massa d’Albe ha fornito tutti i materiali necessari per mettere in sicurezza il piazzale che fa da "campo" agli alpini e che si è trasformato nella base dei soccorsi. Si spera di poter utilizzare come "apripista" il gatto delle nevi messo a disposizione dal gestore delle piste da sci di Ovindoli Monte Magnola. Si tratta di un "mostro meccanico" da duecento cavalli in grado di ridurre sensibilmente lo spessore della neve. La Valle d’Aosta, invece, ha inviato una tecnologia Recco, una sorta di mega antenna, caratterizzata da un importante diametro, che, proprio come un sonar, è capace di individuare le tracce dei dispersi.