Il nuovo Dpcm emanato dal governo Draghi è entrato in vigore soltanto lo scorso 6 marzo. I numeri relativi al contagio da Coronavirus sembrano prefigurare l'ipotesi che si possa considerare la necessità di nuove restrizioni. I punti critici sono di dominio pubblico: la curva è tornata a crescere e la maggiore potenzialità contagiosa delle varianti potrebbe rendere la situazione ancora più complicata.
Questo si tradurrebbe in una crescente pressione sul sistema sanitario che, naturalmente, si vuole scongiurare.
Nuove restrizioni, Pregliasco: 'Stringere i denti per uno o due mesi'
Le ordinanze del Ministero della Sanità, arrivate venerdì scorso ed entrate in vigore da lunedì 8 marzo, hanno ulteriormente colorato di arancione e rosso l'Italia. Tuttavia, sono tanti gli scienziati che iniziano a ritenere opportuna una possibile serrata nazionale che possa, in qualche modo, tenere sotto controllo l'epidemia. Tra marzo e abrile dovrebbe esserci in Italia una grande disponibilità di vaccini che, in poco tempo, potrebbe portare il Paese fuori dall'emergenza.
Dipende essenzialmente da questo il fatto che virologi come il professor Fabrizio Pregliasco segnalano l'opportunità di "stringere i denti per uno o due mesi, durante i quali adottare nuove restrizioni", come dichiarato all'AdnKronos dal virologo.
Lockdown nei weekend come mediazione
Diventa poi inevitabile l'apertura di un dibattito relativo a quali potrebbero essere le restrizioni giuste. Non ci sono ormai dubbi sul fatto che la serrata totale, il lockdown, rappresenti il metodo più efficace per abbattere la curva del contagio. La necessità di limitare i contatti interumani e la mobilità allo stretto necessario, potrebbe comunque trovare una mediazione. Il professor Fabrizio Pregliasco ha dichiarato che il giusto compromesso sarebbe una "mediazione Politica".
"Un lockdown duro forse sarebbe più rapido ma difficile da accettare. Con ritocchi - ha sottolineato - tipo il lockdown nel weekend, un anticipo del coprifuoco e chiusure dei centri commerciali dove anche le scuole sono chiuse, per evitare assembramenti".
Coprifuoco anticipato per limitare i contatti
Quella di una zona rossa nazionale non è un'ipotesi nuova. Se ne parla già da qualche giorno. Una soluzione che, come lo stesso Pregliasco ha detto, sarebbe frutto di un punto di incontro tra le esigenze sociali ed epidemiologiche. Allo stesso modo anticipare il coprifuoco sarebbe una via per evitare che si possano creare occasioni di movida improvvisata come quelle che, in alcune circostanze, sono state viste nelle maggiori città italiane.