Stava rientrando a casa, lo scorso 6 marzo, quando ha chiesto a due giovani seduti all'interno di un'auto la cortesia di prestargli un accendino. La loro risposta è stata una raffica di calci e pugni che l'hanno mandato all'ospedale. La vittima del pestaggio è un 32enne di Gonnosfanadiga, Filippo Meloni. La sua “colpa” – secondo quanto avrebbe dichiarato ai carabinieri – è stata quella di averli interrotti mentre probabilmente preparavano alcune dosi di cocaina all'interno della loro auto, parcheggiata in viale Kennedy. Dopo le indagini gli investigatori dell'Arma ieri hanno denunciato due giovani di 26 e 32 anni, entrambi disoccupati, originari di Gonnosfanadiga, con la pesante accusa di lesioni aggravate.

Filippo Meloni infatti è dovuto ricorrere alle cure del pronto soccorso dell'ospedale di San Gavino, dove i medici gli hanno assegnato trenta giorni di cure mediche. Nel referto ospedaliero si parla di gravi lesioni al capo e contusioni in tutto il corpo. I carabinieri hanno anche effettuato una perquisizione nelle abitazione dei due giovani indagati e hanno trovato modici quantitativi di hashish e marijuana. Per questo motivo entrambi sono stati segnalati al prefetto di Cagliari come assuntori di sostanze stupefacenti.

La testimonianza della vittima

Filippo Meloni è ancora scosso dalla brutta avventura che gli è accaduta sabato sera. Dal letto dell'ospedale di San Gavino racconta la sua disavventura: “Mi hanno lasciato a terra sanguinante – racconta il giovane – probabilmente pensavano fossi morto.

È stata un'esperienza terribile”. Il giovane di Gonnosfanadiga ha raccontato per filo e per segno la sua versione dei fatti: “Erano da poco passate le 21 e 30 di sabato sera e stavo rientrando a casa. Mi trovavo in viale Kennendy e mi è venuta voglia di fumare una sigaretta – spiega – ma non avevo d'accendere. Insomma mi mancava l'accendino.

Mentre camminavo ho visto un'automobile ferma in una traversa della strada, esattamente a due passi dell'argine del rio Piras. A quel punto – ricorda il giovane – ho pensato di avvicinarmi e così ho fatto. Una volta vicino all'automobile ho bussato il finestrino. Dopo pochi secondi il vetro si è abbassato e io, purtroppo, ho visto quello che non avrei mai voluto vedere.

C'erano infatti due miei coetanei che stavano maneggiando della polvere bianca, sicuramente cocaina, anche perché nel sedile posteriore ho visto che c'erano altre due bustine”.

Massacrato di botte

Il racconto di Filippo continua: “Io volevo solo un accendino per fumare una sigaretta in pace, non mi interessava cosa stessero facendo – assicura la vittima – mi hanno aggredito brutalmente usando anche un bastone, solo quando sono caduto a terra mi hanno lasciato in pace e sono andati via. Probabilmente pensavano fossi morto”. Fortunatamente proprio in quell'istante due conoscenti del giovane sono passati in viale Kennedy e l'hanno riconosciuto, chiamando immediatamente i soccorsi. Un'ambulanza del 118 è arrivata immediatamente e da quel momento in poi Filippo non ricorda più nulla: “Probabilmente sono svenuto – sottolinea – ricordo che qualcuno mi ha pulito il viso sporco di sangue e poi ricordo i carabinieri che mi facevano delle domande.

Poi un vuoto totale”. Fortunatamente però Filippo ha riconosciuto uno dei due picchiatori e su Facebook ha scritto: “Farò nomi e cognomi. Chi ha fatto tutto questo la pagherà”. I carabinieri del paese, dopo aver ricevuto il referto del pronto soccorso, si sono messi subito alla ricerca dei due presunti aggressori che infatti sono stati denunciati dopo brevissime indagini.