Il mistero nato dopo la morte della 32enne Elena Raluca Serban, ad Aosta, è durato davvero poco. Perché ieri mattina, 21 aprile, gli uomini della Squadra mobile della polizia della Valle d'Aosta hanno arrestato Gabriel Falloni, 36 anni, nato a Sorso, paesino in provincia di Sassari. L'uomo è accusato dagli inquirenti di aver prima strangolato e poi colpito con un coltello alla gola la giovane di origini romene, delitto avvenuto nella notte tra sabato e domenica scorsi.

La giovane, da qualche mese, aveva preso un appartamento in affitto proprio ad Aosta. Il presunto assassino di origini sarde, per qualche giorno, aveva fatto perdere le sue tracce forse per sviare le indagini. Ma quando ha fatto rientro ad Aosta, è stato immediatamente fermato e arrestato dalla polizia. Gabriel Falloni dovrà trovarsi un avvocato che lo difenda dalle accuse mosse dalla Procura. E cioè dovrà rispondere di “omicidio volontario aggravato dalla crudeltà”, si legge nelle carte. Secondo la ricostruzione degli inquirenti Elena Raluca Serban sarebbe stata probabilmente uccisa nella notte di sabato 17 aprile e il suo corpo senza vita è stato ritrovato domenica mattina.

Il movente del delitto – stando alle prime indiscrezioni – sarebbe una rapina finita male, anche se è ancora tutto da verificare. Proprio per questo gli uomini della squadra mobile hanno eseguita un'ordinanza di custodia cautelare in carcere nei confronti del 36enne, messa nera su bianco dal pubblico ministero Luca Ceccanti che si sta occupando del caso.

Il delitto e la fuga

Secondo quanto ricostruito dagli investigatori della polizia, il brutale omicidio si sarebbe consumato nella notte dello scorso 17 aprile, sabato. Elena Raluca Serban, che viveva in un appartamento in viale Partigiani, ad Aosta, è stata trovata morta domenica mattina nella sua casa. Il corpo senza vita della donna è stato ritrovato per terra, nel bagno, con la testa appoggiata al tappetino.

Probabilmente l'assassino – deducono gli investigatori – si sarebbe impossessato del telefono della donna e anche del tablet con l'intento di far sparire ogni traccia. Probabilmente nei supporti informatici i poliziotti avrebbero potuto trovare vari indizi che, in una maniera o nell'altra, avrebbero ricondotto al 36enne di Sorso. Tra l'altro gli investigatori non avrebbero ancora trovato l'arma del delitto. Si pensa a un grosso coltello da cucina. Gabriel Falloni, tra l'altro, dopo il delitto aveva fatto perdere le sue tracce ma grazie alle celle telefoniche gli inquirenti hanno potuto ricostruire i suoi movimenti. L'uomo si sarebbe allontanato dopo l'accaduto, raggiungendo diverse città. Come Genova da dove, secondo gli investigatori, stava cercando di imbarcarsi per fare rientro in Sardegna.

Precedenti per violenza

Quando è stato fermato Gabriel Falloni aveva una grossa disponibilità di denaro, di cui non ha saputo dare spiegazioni. Per questo gli uomini della Squadra mobile ipotizzano che alla base del delitto ci sia stata appunto una sorta di rapina finita in malo modo. Saranno comunque le indagini ad accertarlo. Anche perché il principale accusato dell'omicidio della giovane aveva una lista particolarmente lunga di precedenti penali, anche per molestie. Nel 2014 infatti il giovane di Sorso era stato condannato dal Tribunale di Sassari a quattro anni. Questo per aver tentato di approfittare di una ventunenne che era stata attirata con la forza all'interno di un'abitazione con la scusa di un colloquio di lavoro.

Ma non solo. Nel 2013 Falloni era stato arrestato per aver tentato di abusare di una donna di Sassari che le stava facendo vedere un appartamento dove l'uomo avrebbe dovuto abitare e, nel 2012, il 36enne era stato denunciato da due donne che l'avevano accusato di averle derubate e picchiate dopo aver consumato una prestazione. Insomma l'uomo aveva accumulato una serie di condanne. Fatto curioso il cambio d'immagine di copertina dal suo profilo Facebook, avvenuto poche ore dopo il presunto omicidio. Sul social l'uomo si faceva chiamare Gabry Neno e avrebbe tolto la sua foto inserendo quella di un cagnolino.