Intervistato da FanPage, Federico Ciontoli ha rilasciato alcune dichiarazioni sulla vicenda di Marco Vannini, per cui è imputato. Il figlio di Antonio Ciontoli ha dichiarato di non voler scappare dalle sue responsabilità e di essere pronto a pagare, ma che, allo stesso tempo, le cose non sarebbero andate come i giudici hanno scritto. La lettura della sentenza di cassazione dovrebbe avvenire il prossimo 3 maggio. I giudici dovranno decidere se Federico è colpevole o innocente.

L'omicidio di Marco Vannini avvenne la sera del 17 maggio 2015 a Ladispoli, all'interno della villetta della famiglia Ciontoli.

Marco era il fidanzato di Martina, sorella di Federico. Al momento della morte di Marco, in casa erano presenti Antonio Ciontoli, sua moglie Maria Pezzillo, i loro figli Federico e Martina e la fidanzata di Federico, Viola. Secondo la ricostruzione dei fatti, Marco sarebbe stato ucciso con un colpo di arma da fuoco. Lo sparo sarebbe avvenuto mentre il ventenne si stava lavando in bagno.

Federico è pronto ad andare in carcere

"Non voglio sfuggire alle mie responsabilità", così ha affermato Federico Ciontoli, aggiungendo che accetterà la sentenza di cassazione, qualunque essa sia. Il fratello di Martina ha tuttavia aggiunto che, a suo dire, la verità giudiziaria così come esposta dai giudici non corrisponderebbe all'effettiva realtà dei fatti.

Il giovane ha spiegato che il motivo per cui ha deciso di dire la sua dopo tutti questi anni è perché tutto gli sembrerebbe assurdo. Lo scopo di Federico è raccontare quindi la sua versione dei fatti.

Marco Vannini: il colpo di pistola

Nel corso degli anni molti si sono chiesti come in casa Ciontoli nessuno avesse sentito il rumore del colpo di pistola che ferì Marco Vannini, portandolo alla morte.

Un rumore forte, tanto da essere avvertito anche dai vicini. Federico Ciontoli si è difeso, affermando che non sarebbe stato un normale sparo, in quanto si trattava di un'arma da fuoco tenuta in pessime condizioni, contenenti proiettili risalenti al 1982. A detta di Federico, al momento dello sparo lui si sarebbe trovato in camera assieme alla sua ragazza.

Le dichiarazioni sul padre Antonio

Riferendosi al padre Antonio, Federico Ciontoli ha detto che è giusto che paghi, poiché Marco sarebbe morto a causa di uno "scherzo". Al tempo stesso, il giovane ha aggiunto che non è neanche giusto inventare una storia affinché il genitore sia costretto a pagare più di quanto meriti. Federico ha negato l'esistenza di un "clan" e che mai si sarebbe sognato di aiutare il padre a far soffrire o a uccidere qualcuno. Sempre Federico ha ammesso di aver reagito molto male quando Antonio decise di presentare un ricorso quando i giudici lo condannarono alla pena di cinque anni per omicidio colposo. Per diversi mesi, padre e figlio non si sarebbero parlati.