Un episodio di Cronaca Nera, dai contorni ancora oscuri, si è verificato nelle scorse ore in un vecchio mulino diroccato alle porte di Parma. Un giovane di 20 anni è deceduto in circostanze al vaglio degli inquirenti all’interno della struttura abbandonata: la vittima si chiama Daniele Tanzi, 20 anni, residente a Casalmaggiore, in provincia di Cremona, ma originario di Foggia.

Il ragazzo si trovava nell’edificio di via Volturno, insieme alla fidanzata, una 18enne che lavora in città come parrucchiera: secondo le prime indiscrezioni sarebbe stata lei a chiamare il 118 per dare l’allarme. Quando i soccorritori si sono recati nel mulino, da anni in disuso e spesso utilizzato come rifugio dai senzatetto, hanno trovato il ragazzo ormai privo di vita: sarebbe stato colpito da numerose coltellate, circa 24. Anche la giovane compagna sarebbe stata ferita in modo lieve: nelle ore successive alla tragedia la polizia avrebbe sottoposto a fermo e interrogato l’ex fidanzato della 18enne.

Fermato l’ex fidanzato della ragazza della vittima: anche lui era con la coppia al mulino

Insieme ai mezzi del 118, nel vecchio mulino sono subito accorsi anche gli uomini della squadra mobile di Parma. Ai soccorritori è sembrato subito chiaro di non trovarsi di fronte alla scena di un incidente, ma a un episodio criminale: nel corso di una colluttazione Daniele sarebbe stato colpito ripetutamente con un’arma da taglio, molto probabilmente un coltello, non ancora recuperato dagli inquirenti. A sferrare i fendenti con ogni probabilità sarebbe stata una terza persona che si trovava al primo piano del mulino abbandonato, insieme alla coppia di ragazzi. Secondo chi indaga, il responsabile potrebbe essere stato l’ex fidanzato della giovane: quindi è arrivato il fermo per il principale indiziato, che è stato a lungo ascoltato in questura.

Le prime ricostruzioni di quello che potrebbe essere accaduto nel vecchio mulino

La polizia mantiene il massimo riserbo sulle indagini, che devono ancora chiarire i dettagli di quanto accaduto. Gli uomini della scientifica hanno ispezionato per ore il mulino in cui è avvenuto il delitto, alla ricerca di prove ed elementi utili a chiarire la dinamica dei fatti, ma anche cosa possa avere provocato tanto accanimento. Naturalmente al momento sembra prevalere un movente passionale: secondo una prima ipotesi, ancora tutta da verificare, l’ex fidanzato della ragazza, al culmine di un litigio, potrebbe aver estratto l’arma che aveva con sé per colpire il suo rivale.

Sono in corso, nei dintorni del mulino, le ricerche dell’arma del delitto

Non è stato ancora rinvenuto dagli agenti il coltello con il quale Daniele sarebbe stato ripetutamente colpito al fianco. I vigili del fuoco hanno ispezionato un canale che scorre nei pressi del vecchio edificio abbandonato, arrivando anche ad utilizzare due motopompe per permettere di assorbire circa 700 metri cubi di acqua, in modo da facilitare le operazioni di ricerca. Infatti gli investigatori sono convinti che, dopo aver sferrato i fendenti mortali, l’assassino possa essersi sbarazzato dell’arma, gettandola nel canale, da una finestra che si trova al primo piano del mulino diroccato e si affaccia sul corso d’acqua, come farebbero supporre diverse tracce di sangue isolate dagli specialisti della scientifica.

Inoltre i poliziotti hanno ritrovato nei pressi della scena del crimine una sacca di vestiti abbandonata: si pensa che possano essere gli indumenti preparati dall’autore del delitto per cambiarsi, una volta portato a termine il suo piano. Infine – secondo quanto riporta il Corriere della Sera – nelle ultime ore si è diffusa la voce che non sia stata la fidanzata della vittima a chiamare i soccorsi, ma proprio il ragazzo indiziato dell’assassinio.