Lucrezia Di Prima, la 37enne scomparsa nella giornata di venerdì 15 ottobre da San Giovanni La Punta (in provincia di Catania), è stata rinvenuta senza vita. Il corpo è stato individuato nella giornata di sabato 16 dopo la confessione dell'omicidio da parte del fratello 22enne della giovane, Giovanni Francesco Di Prima. Il ragazzo si è autoaccusato dell'omicidio e, secondo una prima possibile ricostruzione, l'avrebbe aggredita e uccisa nella loro abitazione.
Sul caso di Cronaca Nera stanno indagando anche i carabinieri dei Sis (Sezione investigazioni scientifiche) del comando provinciale di Catania.
La scomparsa di Lucrezia
Secondo quanto ricostruito, in un primo momento Lucrezia Di Prima sembrava essersi allontanata dalla sua abitazione, senza dire nulla a nessuno, nel primo pomeriggio di venerdì 15. A dare l'allarme il fidanzato storico e il fratello con cui era rimasta sola in casa. I familiari, preoccupati anche dal fatto che non avesse con sé il suo telefono cellulare, avevano subito sporto denuncia ai carabinieri del locale comando e lanciato accorati appelli nella speranza di ritrovarla al più presto.
Nella giornata di sabato, invece, è arrivato il tragico e inaspettato epilogo. Il fratello minore di Lucrezia, Giovanni, ha affermato ai carabinieri di aver ucciso la giovane donna, poi ha accompagnato gli inquirenti in una strada secondaria nelle campagne di Nicolosi, sempre in provincia di Catania, dove è stato ritrovato il corpo della 37enne. Sul posto, come da protocollo, sono subito giunti il medico legale e il magistrato della Procura di Catania.
Il dolore del paese di Lucrezia
Le indagini sono in corso. In base a una prima ricostruzione, però, sembrerebbe che il delitto sia stato commesso con violenza al culmine di un raptus, con un'arma da taglio. I carabinieri del comando di San Giovanni La Punta hanno ascoltato per diverse ore Giovanni Francesco Di Prima, ma alcune sue dichiarazioni non li avrebbero pienamente convinti.
Inoltre nella ricostruzione del 22enne sarebbero state notate delle incongruenze. Comunque, attualmente, il presunto omicida si trova in stato di fermo per omicidio volontario aggravato e occultamento di cadavere. Secondo i rilievi eseguiti, sembra plausibile che dopo un acceso diverbio il ragazzo abbia colpito alla gola con un unico fendente la sorella. Successivamente, dopo aver riposto il corpo in alcuni sacchi neri, lo ha abbandonato nelle campagne di Nicolosi.
Il delitto della 37enne ha lasciato sgomenta l'intera comunità di San Giovanni La Punta. La famiglia Di Prima, infatti, è molto conosciuta nel paese catanese. Il padre Alfio, ex dipendente comunale da poco in pensione, come la figlia Lucrezia partecipava in maniera attiva alla vita sociale: faceva volontariato in parrocchia ed era membro del gruppo comunale della Protezione Civile. "Come si fa - ha commentato basito il sindaco Nino Bellia - a trovare una logica in queste cose?".