"Temiamo l'oblio. La verità fatica ad emergere". Si è sfogata così, sulla sua pagina Facebook Piera Maggio, mamma di Denise Pipitone, poco dopo il rinvio della decisione del Gip chiamato a pronunciarsi sulla possibile archiviazione delle indagini. Denise è scomparsa da Mazara del Vallo (Trapani) il 1° settembre 2004, all'età di quattro anni. Negli scorsi mesi, la Procura di Marsala ha deciso di avviare un nuovo filone d'inchiesta e riaprire il caso di Cronaca Nera.

Quest'ultima inchiesta ha visto coinvolti Anna Corona, ex compagna di Pietro Pulizzi, padre naturale di Denise, Giuseppe Della Chiave e due coniugi romani indagati per false dichiarazioni ai pm.

Il post della mamma di Denise

Nei giorni scorsi, il gip di Marsala Sara Quittino si è riservato di decidere relativamente alla richiesta di archiviazione delle indagini sulla scomparsa di Denise Pipitone avanzata, nelle ultime settimane, dalla Procura. Il legale di Piera Maggio, l'avvocato Giacomo Frazzitta, si è opposto al procedimento e, nelle scorse ore, la mamma della piccola sparita da ormai 17 anni ha condiviso sulla sua pagina Facebook i timori suoi e del compagno Pietro Pulizzi.

"Vorremmo che su tutta questa vicenda che ci coinvolge - ha affermato - si faccia chiarezza. Vorremmo che tutti gli operatori di giustizia occupati a lavorare sul nostro caso non perdano il focus dell'obiettivo principale, spogliandosi quindi da quello che ricopre la propria veste privata che non ha nulla a che fare con la giustizia".

Poi ha ricordato che dal momento in cui si sono perse le tracce di Denise, nonostante l'immenso dolore, "lei e il compagno si sono comportati sempre in maniera corretta e il loro legale ha sempre lavorato con professionalità e onestà, con il solo obiettivo di dare voce a Denise".

La verità su Denise fatica ad emergere

Piera Maggio, negli ultimi 17 anni, ha sempre cercato la figlia e si è battuta con tutta se stessa per darle giustizia. "Vogliamo la vera verità - ha ribadito - quella che per qualche ragione fatica a emergere nonostante ci siano diversi elementi importanti, incontrovertibili e gravi".

"Alla luce dei fatti - ha spiegato facendo riferimento allo 'spettro' dell'archiviazione - ci sentiamo di dire che abbiamo paura per quanto, in futuro, potrebbe accadere al nostro caso, ossia, l'oblio totale". Piera ha poi ammesso di non sentirsi al momento tutelata e ha invocato l'aiuto di "persone rispettose, dotate di senso di coscienza, umanità e giustizia". Amara, la donna ha poi concluso. "Denise non è andata via da sola, non è scomparsa, ma è stata rapita vigliaccamente privata dell'amore della sua famiglia ed anche della sua identità". "In uno Stato civile - ha ripreso invocando verità e non giustizialismo - i colpevoli del rapimento di una bimba non possono rimanere liberi e impuniti".