“Abbiamo paura di quello che potrebbe succedere in futuro, temiamo l’oblio”. Piera Maggio, la madre di Denise Pipitone, non trattiene il proprio sfogo – affidato ancora una volta ai social – sull’andamento del nuovo filone di inchiesta relativo alla vicenda della bimba svanita nel nulla il primo settembre 2004 da Mazara del Vallo. Sul suo profilo Facebook, la mamma della scomparsa condivide una riflessione amara sulla “verità che fa fatica a emergere”, nonostante ci siano “gravi elementi, importanti e incontrovertibili” sulle responsabilità della sparizione.

Il messaggio è stato pubblicato a poche ore del rinvio della decisione del Gip di Marsala, Sara Quittino, sull’accoglimento della richiesta di archiviazione delle indagini, avanzata dalla Procura della Repubblica. Piera Maggio continua a chiedere che venga fatta chiarezza sulla vicenda. Nel suo appello, la madre di Denise invita ogni operatore di giustizia impegnato nel caso a continuare a focalizzarsi sull’obiettivo di scoprire la verità su quanto accaduto alla bambina, riuscendo a “spogliarsi da ciò che riguarda la propria veste privata” e che non c’entra nulla con la giustizia.

I genitori temono che la vicenda di Denise finisca nell’oblio

Piera Maggio nel suo messaggio chiede che si continui a cercare la verità sull’accaduto, parlando anche a nome del compagno Pietro Pulizzi, padre naturale di Denise.

Per la mamma della scomparsa, con il passare del tempo crescono i timori che la vicenda in futuro possa finire nell’oblio, anche grazie a una decisione del gip che potrebbe portare all’archiviazione delle ultime indagini su Anna Corona e Giuseppe Della Chiave. Il rischio è che non si possa mai riuscire a sapere dove sia finita la piccola scomparsa: per questo Piera lancia a tutti un appello a non dimenticare Denise, anche qualora il giudice per le indagini preliminari ponesse fine all’inchiesta attuale.

La madre di Denise chiede che i responsabili del rapimento siano assicurati alla giustizia

Nel suo messaggio su Facebook, Piera Maggio chiede espressamente aiuto a tutti coloro che siano mossi da rispetto, umanità e senso di giustizia: secondo la madre, Denise non è scomparsa da sola, ma è stata rapita in modo vigliacco da qualcuno che l’ha allontanata dalla famiglia, privandola dell’affetto dei suoi cari e della sua identità.

In uno stato civile, per la Maggio, i responsabili di un simile gesto non dovrebbero rimanere liberi e impuniti. Ribadendo di non essere giustizialista, la mamma della scomparsa conclude il messaggio affermando di rimanere rispettosamente in attesa della decisione del Gip.

Potrebbe nascere una commissione d’inchiesta parlamentare sul caso di Denise

Nel frattempo del caso di Denise Pipitone potrebbe occuparsi anche un’apposita Commissione d’inchiesta parlamentare. Infatti nei prossimi giorni è prevista alla Camera la prima seduta di discussione per la legge che prevede la costituzione dell’organismo, presentata dai deputati del Pd Alessia Morani e Carmelo Miceli. Secondo i proponenti questa Commissione potrebbe far luce su alcuni elementi di prova poco considerati in questi anni, evidenziando ombre e incongruenze nelle indagini passate.