Continua a Bolzano il processo a Benno Neumair, 31enne reo confesso dell'omicidio dei genitori Peter Neumair e Laura Perselli. Nella giornata di ieri, martedì 27 settembre, in aula si è tornati a dibattere del caso di Cronaca Nera e ha reso la sua testimonianza Adriano Speciale, imprenditore agricolo e amico d'infanzia dell'ex insegnante uccisa con il marito a gennaio 2021.

Secondo l'uomo Laura avrebbe fatto preferenze tra i suoi due ragazzi e avrebbe trattato il primogenito Benno come un figlio di "serie B".

Benno sarebbe stato trattato come un figlio di 'serie B'

Nelle aule del Tribunale di Bolzano è stato ascoltato l'ultimo testimone del processo a Benno Neumair, la cui conclusione è prevista intorno alla metà di novembre. Pur essendosi trasferito fuori provincia, l'imprenditore agricolo ha sempre mantenuto stretti rapporti con Laura Perselli e la sua famiglia.

"I genitori - ha spiegato Speciale - trattavano Benno come un figlio di serie B, mentre Madè era considerata la figlia di serie A".

Poi ha sottolineato che, a suo dire, i problemi a casa Neumair sarebbero iniziati subito dopo la nascita della giovane, oggi medico in Germania. Laura, infatti, sarebbe sempre stata solita parlare poco di Benno e molto bene della secondogenita. L'imprenditore in più di un'occasione, dopo aver appreso la particolare situazione del ragazzo, avrebbe cercato di far riflettere l'amica: “Ricordati - le avrebbe detto - che hai anche un altro figlio, non solo Madè. Dovete accettare che i vostri figli siano diversi". Il testimone ha, inoltre, asserito di aver messo in guardia Laura dal fatto che Benno assumesse degli anabolizzanti "perché poteva essere preludio di situazioni pericolose".

Nel corso degli anni, sempre a detta di Adriano Speciale, sarebbe cambiato anche il rapporto tra Benno e papà Peter.

L'uomo infatti, con il passare del tempo, sarebbe diventato meno difensivo e accomodante nei confronti del figlio maggiore.

La difesa: 'Benno è malato'

La parte civile ha contestato le affermazioni di Adriano Speciale, nonostante queste, in parte, vadano a favore di quanto dichiarato in più occasioni da Benno Neumair. Infatti ha sempre detto di non sentirsi accettato e compreso in casa.

La testimonianza rilasciata dall'amico di Laura Perselli va a inserirsi nel quadro difensivo volto a dimostrare la presunta seminfermità mentale dell'imputato. Il giovane, secondo quanto accertato dai consulenti nominati dai suoi avvocati difensori, sarebbe malato in quanto affetto da un grave disturbo di personalità. Questo disturbo avrebbe delle radici lontane e potrebbe essersi sommato ai problemi e alle complicazioni legate sia ai rapporti difficili con i familiari sia all'uso di sostanze anabolizzanti.