Brutta tegola per Chiara Ferragni, che adesso risulta indagata per truffa aggravata nell’ambito dell’inchiesta della procura di Milano sul caso del pandoro della Balocco, denominato Pink Christmas. È stato il procuratore aggiunto Eugenio Fusco a iscrivere nel registro degli indagati l'influencer, che si è detta fiduciosa nell’operato della magistratura.
La relazione depositata dalla Guardia di Finanza in Procura a Milano ha cambiato l’ipotesi accusatoria da frode in commercio a truffa aggravata.
Insieme a Ferragni indagata anche Alessandra Balocco, amministratrice delegata dell’azienda dolciaria di Fossano. La decisione del magistrato è arrivata dopo che le Fiamme Gialle hanno acquisito documenti nella sede Balocco di Cuneo, oltre a diverse mail scambiate inerenti la vendita del pandoro griffato. Chiara Ferragni potrebbe essere convocata nelle prossime ore in Procura per ascoltare la sua versione dei fatti. Nel frattempo ha dichiarato di essere serena perché ritiene di aver agito in buona fede.
Una ricostruzione sul caso: dalla multa all'iscrizione nel registro degli indagati
L’iscrizione nel registro degli indagati arriva dopo la multa di oltre un milione di Euro, comminata dall’antitrust a Ferragni e all'azienda Balocco per la campagna natalizia del 2022 sulla vendita di un pandoro griffato che, secondo la campagna pubblicitaria, avrebbe sostenuto l'ospedale infantile Regina Margherita di Torino, in particolare la ricerca sull'osteosarcoma e sarcoma di Ewing, per comprare un nuovo macchinario.
In realtà la donazione da parte della Balocco era già avvenuta nei mesi precedenti alla commercializzazione del pandoro, risultando quindi ininfluente un eventuale aumento delle vendite, tra l’altro a un prezzo più che raddoppiato.
Secondo l’Antitrust sono tre i punti contestati che hanno motivato la sanzione: far credere, nella presentazione dell’iniziativa, che acquistando il pandoro griffato Ferragni i consumatori avrebbero contribuito alla donazione; aver diffuso, tramite la confezione del Pandoro Pink Christmas, informazioni che avvaloravano questa informazione; aver pubblicato post e storie sui canali social di Chiara Ferragni con il medesimo messaggio fuorviante in cui si intendeva che anche l’influencer avrebbe partecipava direttamente alla donazione.
Nelle settimane successive alla notizia della sanzione dell’Antitrust, Chiara Ferragni era prima sparita dai social, e poi apparsa con un video di scuse in cui aveva ammesso il suo errore e prometteva una donazione diretta all’ospedale Regina Margherita di un milione di euro, oltre alla somma che avrebbe risparmiato sulla sanzione a seguito del suo ricorso, qualora parzialmente o totalmente accolto.
Un messaggio che non aveva sortito gli effetti sperati tanto che il suo profilo ha perso 200 mila follower in qualche settimana. Nei giorni scorsi sono arrivate le prese di distanza di Safilo e Coca Cola, che hanno interrotto la collaborazione con lei.