Arriva un'altra brutta notizia per Chiara Ferragni, l'influencer al centro dell’attenzione nelle ultime settimane per il caso del pandoro della Balocco. Dopo la Safilo, che nelle scorse settimane aveva comunicato l’interruzione dell’accordo di licenza per il design, la produzione e la distribuzione delle collezioni eyewear a marchio Chiara Ferragni, ora anche la Coca Cola volta le spalle alla influencer decidendo di non usare del materiale pubblicitario già registrato.

Stop allo spot Coca Cola con Chiara Ferragni

Con una nota ufficiale, l’azienda produttrice della nota bevanda, ha comunicato, infatti, l’interruzione della collaborazione con Chiara Ferragni.

Nella nota si legge: "Abbiamo lavorato con Chiara in Italia nel 2023, anche per alcune riprese tenutesi lo scorso dicembre. Al momento non prevediamo di usare questi contenuti". Il riferimento è a una campagna pubblicitaria, già registrata, che sarebbe dovuta andare in onda alla fine del mese di gennaio ma, visto il clamore suscitato dal caso Ferragni-Balocco, lo spot non sarà utilizzato.

La Coca Cola non spiega i motivi di questa decisione, ma probabilmente si tratta di una conseguenza della questione oggetto di sanzione da parte dell’Antitrust.

Una ricostruzione sulla sanzione per le società di Ferragni

Ormai qualche settimana fa, l’Antitrust ha sanzionato la Balocco e le società riconducibili a Chiara Ferragni, per la campagna natalizia del 2022 sulla vendita del pandoro Pink Christmas, per pratica commerciale scorretta.

La sanzione - di 420 mila euro per la società produttrice del prodotto e di 1 milione di Euro per le società della Ferragni - fa riferimento alla errata informativa che era trapelata dalla campagna pubblicitaria, la quale prometteva che la vendita del pandoro avrebbe sostenuto l'ospedale infantile Regina Margherita di Torino, in particolare la ricerca sull'osteosarcoma e sarcoma di Ewing per comprare un nuovo macchinario.

In realtà la somma era già stata donata qualche mese prima dalla Balocco e quindi la vendita dei pandoro, al prezzo più che raddoppiato, non avrebbe influito sull’entità della donazione.

Le motivazioni della decisione della Antitrust vertono principalmente su tre punti:

  • far credere, attraverso il comunicato stampa di presentazione dell’iniziativa, che acquistando il “Pandoro Pink Christmas”, i consumatori avrebbero contribuito alla donazione;
  • aver diffuso, tramite la confezione del pandoro “griffato” Ferragni, informazioni che avvaloravano la falsa circostanza che l’acquisto del prodotto avrebbe contribuito alla donazione;
  • aver pubblicato post e stories sui canali social di Chiara Ferragni in cui si rilanciava il medesimo messaggio oltre a far intendere che l’influencer partecipava direttamente alla donazione.

Sul caso indaga anche la guardia di finanza, mentre Chiara Ferragni dopo il video di scuse, è tornata da qualche giorno sui social, limitandosi a postare immagini della sua cerchia familiare.