Il corpo di Liliana Resinovich verrà riesumato e sottoposto a nuovi ed ulteriori accertamenti. A comunicarlo, con una nota diffusa nelle scorse ore, è il procuratore capo di Trieste, Antonio De Nicolo.

L'antropologa Cristina Cattaneo, commentando la riapertura del caso di cronaca nera, ha definito "opportuna" la riesumazione della salma. La tesi del suicidio, fortemente sostenuta dalla procura, non ha mai convinto i familiari della donna, ex dipendente della Regione.

Il corpo di Liliana Resinovich verrà riesumato

La sostituta procuratrice di Trieste Maddalena Chergia, titolare del procedimento relativo alla morte di Liliana Resinovich, ha provveduto a disporre il conferimento a un collegio di periti dell'incarico di riesumazione della salma della 63enne.

Verrà applicata la procedura dell'accertamento tecnico non ripetibile e, come da protocollo, l'informativa è stata notificata a tutte le parti coinvolte.

Gli esperti nominati sono la dottoressa Cristina Cattaneo, anatomopatologa che negli ultimi anni si è occupata di alcuni dei principali casi di Cronaca Nera, il dottor Stefano Tambuzzi dell'Università degli Studi di Milano (Dipartimento di Scienze Biomediche per la Salute) il professor Biagio Eugenio Leone, del dipartimento di anatomia patologica dell'ateneo di Milano-Bicocca e l'entomologo Stefano Vanin che, lo scorso dicembre, si è occupato dell'autopsia della studentessa 22enne Giulia Cecchettin. I consulenti, da quanto si apprende, saranno convocati nella giornata di venerdì 26 gennaio in procura, a Trieste.

Il fratello di Liliana Resinovic: 'Voglio sapere cosa è successo'

Sergio Resinovich, fratello della donna, non ha mai preso in considerazione l'ipotesi del suicidio e adesso si è detto soddisfatto del fatto che il giudice abbia finalmente accolto l'istanza avanzata dalla famiglia. "Con la riesumazione della salma di Liliana - ha commentato - spero si possa finalmente arrivare alla verità, anche se si tratta di una cosa dolorosa".

"Finché riuscirò - ha poi concluso - mi basta avere una possibilità ed io non mi fermo. Io voglio sapere cosa le è successo".

Anche per il marito della 63enne, Sebastiano, la riesumazione rappresenterebbe un passaggio decisivo. "Non mi oppongo", ha spiegato "perché è importante che il corpo di mia moglie possa dare delle risposte".

Una ricostruzione sulla morte della donna

Liliana Resinovich, 63enne sposata con Sebastiano Visentin, fotografo in pensione 72enne, era scomparsa dal capoluogo del Friuli Venezia Giulia esattamente il 14 dicembre 2021. Circa tre settimane più tardi, il 5 gennaio 2022, venne poi ritrovata senza vita in un piccolo bosco sito nei pressi dell'ex ospedale psichiatrico di San Giovanni.

La donna venne ritrovata con la testa avvolta in due sacchetti di plastica neri (di quelli utilizzati per la spazzatura) e il resto del corpo n altrettanti sacchi infilati - secondo quanto stabilito - uno dall'alto e l'altro basso. La procura triestina, parlando di “scompenso cardiaco acuto”, ha sempre sostenuto il gesto estremo. Per questo il pm aveva chiesto l'archiviazione del caso. Tuttavia la scorsa estate il Gip del Tribunale di Trieste aveva deciso di disporre nuove indagini per far luce sulla morte della 63enne.