Le festività natalizie stanno ormai giungendo al termine tra le difficoltà imposte quest'anno dalla crisi, ma anche tra manicaretti, regali e la consueta programmazione tv completa di cartoni animati e acrobazie circensi. Mentre si digeriscono le ultime fette di panettone assieme ai dolori del giovane Bambi, la strada è già spianata verso Capodanno, il prossimo evento in agenda.

Al di là del tradizionale cenone e delle feste in piazza, se l'1 gennaio non si è troppo stanchi e provati dalla maratona festaiola dei giorni precedenti, si può scegliere di iniziare un 2013 all'insegna della cultura.

Infatti, proprio per il primo dell'anno – normalmente giorno festivo – è stata indetta l'apertura straordinaria di una serie di musei, aree archeologiche e importanti mostre in corso. L'iniziativa ha già avuto luogo nel giorno di Natale, riconfermando per l'1 gennaio l'apertura al pubblico degli stessi 270 siti d'interesse storico-artistico.

Quasi tutte le regioni italiane offriranno un panorama più o meno ampio di scelta: in testa c'è la Campania con ben 58 luoghi visitabili, tra cui i noti scavi di Pompei e la Reggia di Caserta. Seguono il Lazio con 28 siti (solo 7 quelli selezionati nella capitale), la Toscana con 25 (soprattutto tra Firenze e Arezzo) e l'Emilia-Romagna con 21 (dove le protagoniste saranno per lo più Parma e Ferrara).

È vero che per valutare i numeri bisogna considerare, unitamente alla ricchezza culturale di queste regioni, anche la loro grandezza. Tuttavia, persino alcune tra le più piccole, in proporzione, si difendono bene: Abruzzo, Molise e Basilicata, infatti, apriranno rispettivamente 12, 13 e 14 dei loro siti culturali, per lo più aree archeologiche.

La partecipazione del sud all'iniziativa risulta più massiccia rispetto a quella del nord. Oltre alle regioni già citate, la Calabria aprirà le porte a 15 siti culturali, spalleggiata dalla Puglia che ne conterà 18. Anche in questi due casi vi sarà una netta prevalenza delle aree archeologiche, le quali sembrano essere, in generale, tra le scelte più diffuse per questa apertura straordinaria.

La loro prevalenza si nota anche tra i siti che saranno accessibili in Lombardia e Piemonte (11 per ciascuna), così come in Umbria e Veneto (10 per ciascuna).

Le regioni che predisporranno l'apertura di meno di 10 siti culturali saranno quattro: le Marche con 8 siti, la Sardegna con 6 e infine il Friuli Venezia Giulia e la Liguria, fanalini di coda con 5 a testa. La Valle d'Aosta e il Trentino Alto Adige, dal canto loro, non figurano come partecipanti all'iniziativa, così come la Sicilia, grande assente se ne si considera la ricchezza in materia storico-artistica.

Alla base di queste aperture straordinarie c'è la volontà di valorizzare la fruizione di una fetta del patrimonio culturale storico-artistico italiano, così vasto e articolato.

Lo scopo dell'iniziativa è riportata sul sito del Ministero per i Beni e le Attività Culturali, così come l'elenco completo dei siti aperti, regione per regione, con i rispettivi orari.

C'è dunque da augurarsi che turisti e residenti approfittino dell'iniziativa per trascorrere un primo dell'anno diverso dagli altri, auspicando inoltre che questo 2013, aperto sotto l'egida della cultura, non la riponga poi nel dimenticatoio una volta passato il giorno di festa.