Dopo dieci giorni di repliche al teatro Carignano di Torino, Eugenio Allegri si è congedato dal suo pubblico durante la pomeridiana di ieri, domenica 6 gennaio 2012. Ha dovuto persino interrompere il flusso prolungato di applausi (per cui si è anche scusato) per ringraziare tutta l’equipe che da diciotto anni mette in scena Novecento: dalla regia di Vacis alla scenografia di Lucio Diana e la musica di Roberto Tarasco, ma soprattutto al testo di Baricco.
Prima di proseguire l’elenco dei ringraziamenti, dal Teatro Stabile di Torino che l’ha ospitato, ai tecnici del Carignano fino alle maschere “gentili e premurose”, Allegri ha precisato che terminerà di rappresentare Novecento, che questo sarebbe stato l’ultimo anno, infatti le ultime performance saranno a Roma il 18, 19 e 20 gennaio.
Dopo di che darà spazio all’ultimo spettacolo concepito per la stagione in corso “Berlinguer, i pensieri lunghi”, prodotto dall’Archivolto e diretto da Giorgio Gallione, in verità già introdotto a Genova e Torino durante i mesi di ottobre e novembre scorsi.
Dopo il monologo di quasi due ore, Allegri è parso visibilmente emozionato, innanzitutto per il “caloroso affetto” ricevuto dalla sua città, poi perché ben presto abbandonerà questo ruolo per il quale ringrazia ancora Alessandro Baricco, per avergli donato questo soggetto così unico e incredibile. A questo proposito, Allegri avvisa tutti gli spettatori, che nel frattempo non mollano lo sguardo dal palco, che la storia del pianista è stata concepita da Baricco per il monologo teatrale dell’attore e per la regia di Vacis; solo qualche mese dopo uscì il libro e in seguito il film di Tornatore nel 1998.
E così Danny Boodman T.D. Lemon Novecento dovrà staccarsi dal corpo di Eugenio Allegri con cui ha condiviso 18 lunghi anni di serate, pomeridiane e matinée e quindi, raggiunta la maturità, varcherà forse quel terzo scalino che ancora lo tiene al di là del mondo reale.