Gli scrittori che abbiano dovuto superare notevolidifficoltà prima di doversi affermare nel mondo letterario ce ne sono tanti maa me ha colpito in modo particolare la vicenda di Italo Svevo, il quale esordìcon un romanzo, "Una vita" , che si rivelò, almeno a giudizio della critica, unvero e proprio fiasco. Le motivazioni della debacle sono da ricercarsi nellostile e nel lessico fortemente innovativi, di cui lo scrittore si avvalse e chefurono giudicati espressione di sciatteria e trascuratezza. In realtà, ItaloSvevo adottò quel tipo di linguaggio per esemplificare il modo di esprimersi diun determinato contesto sociale e non certo perché non possedesse adeguatistrumenti espressivi, come invece fuerroneamente sottolineato dalla critica.

La storia - Alfonso Nitti, un giovane colto, ma economicamente disagiato, chedall'amato paese natale si trasferisce in città per lavorare presso la bancaMaller. Qui la nostalgia della campagna lo assale, mentre il lavoro in banca sifa sempre più duro, carico di responsabilità ed avaro di soddisfazioni. Sarannosolo i primi incontri in casa Maller, dove Alfonso si reca timoroso, arendergli la vita meno triste. Lo farà soprattutto l'amicizia ambigua edaltalenante che nascerà con la figlia del principale, Annetta, la qualeproporrà ad Alfonso la stesura di un romanzo a quattro mani. Gli incontri conla giovane diverranno molto frequenti, mentre l'amore del protagonista neiconfronti di Annetta crescerà, rendendo il loro rapporto più stretto nonostantel'apparente freddezza della ragazza.

Nonostante ciò la lunga malattia e lasuccessiva morte della madre di Alfonso divideranno i due per un lungo periodo,al termine del quale il protagonista farà ritorno in città scoprendo unasituazione fatale per il suo fragile equilibrio: Annetta, infatti, si èfidanzata con il cinico cugino Macario. Nonostante i propositi di rinuncia, ilprotagonista tenta di instaurare un legame con la ragazza chiedendole un ultimoappuntamento.

Al posto della giovane, però, si presenta il fratello di Annetta,Federico Maller, il quale da sempre si era dimostrato ostile nei confronti delprotagonista e della sua relazione con la sorella. Maller provoca Alfonso finoa risolversi di sfidarlo a duello, scontro al quale Nitti si sottrae, nauseato,scegliendo come estrema soluzione il suicidio.

L'analisi – All'interno delromanzo, si possono cogliere due aspetti: quello psicologico e quello sociale.Per quanto concerne l'aspetto psicologico, il tutto è racchiuso dal raccontodel protagonista: Alfonso Nitti è un uomo solo che vive lontano dal mondocittadino che lo accoglie con tutta la sua freddezza e al quale il giovane sioppone con progressiva introversione. Inizialmente il titolo del romanzo era"Un inetto" e proprio per questo non può sfuggire l'assonanza di questoaggettivo con il cognome del protagonista "Nitti".

Per quantoconcerne l'aspetto sociale, l' autore, la cuiesperienza di impiegato di banca può essere sovrapposta a quella delprotagonista del romanzo, parla di due mondi divisi da un confine invalicabile.Alfonso tenta l'impresa, quella di farsi spazio in un mondo che gli è estraneo.Cerca di costruire un rapporto con Annetta, figlia di un banchiere, figuralegata all'alta borghesia capitalista.

Ne esce però sconfitto, abbandonato difronte alla solitudine, al disprezzo e alla morte. Tale tema può riportare allamente uno dei più grandi esponenti del Verismo, Giovanni Verga.La fine di Alfonso Nitti è tragica come quella di "Mastro Don Gesualdo". Siail personaggio sveviano che quello verghiano vengono puniti dalla società peraver cercato, in modi e con intenti del tutto differenti, di usciredall'isolamento piccolo borghese e agganciarsi ai ceti emergenti di fine Ottocento.

Dunque,Svevo crea un antieroe che, affrontando le proprie difficoltà in un ambientedel tutto ostile, giunge al compimento di un gesto tragico. Nonostante loscarno intreccio e la prosa spesso troppo asciutta, la novità più importantedel romanzo d'esordio di Italo Svevo sta proprio nell'invenzione del suosfortunato protagonista. La capacità di creare personaggi come Alfonso Nitti,Emilio Brentani in Senilità e Zeno Cosini ne La coscienza di Zeno,colloca Svevo tra i grandi della letteratura europea.