La domanda che attanaglia il protagonista di Treno di notte per Lisbona è la seguente: cosa fare di significativo negli anni che ci rimangono da vivere? La risposta sta in un libro di Pascal Mercier, romanzo di successo in Germania, opera di un filosofo, da cui è stato ricavato il film e la storia. La storia si presenta improvvisa e immediata sulla scena con un professore di latino che insegna in un Liceo di Berna e che conduce una vita noiosa.

Ma un mattino, attraversando un ponte, il professore interpretato da Jeremy Irons si imbatte in un fatto straordinario che gli cambierà la vita.

Si trova a dover salvare una ragazza che tenta il suicidio. La giovane tiene nella tasca del suo cappotto rosso un libro di Raimund Gregorius. Le parole e le riflessioni in esso contenute sono di grande suggestione e profondità e da quel momento, come rapito in un vortice, il professore partirà per Lisbona per cercare di ritrovare i luoghi in cui lo scrittore ha vissuto. La sua vita, da questo momento, cambierà e l'ansia di conoscere la vita di questo uomo misterioso non lo abbandonerà più, finché non avrà esaurito la sua ricerca.

Il film è stato realizzato dal regista danese Bill August, autore di film celebri come 'Il senso di Smilla per la neve', 'La casa degli spiriti', due volte vincitore della Palma D'oro a Cannes, e lui stesso racconta in interviste che questo film è stato ispirato dalla lettura del romanzo di Pascal Mercier.

Il regista è uomo raffinato e profondo, e la storia che racconta mantiene, dopo l'inizio, un'aura di mistero e di sospensione che si conserva sino alla fine.

La stessa fine rimane sospesa e lo spettatore mai saprà quale direzione prenderà la vita del protagonista. Dalla ricca e solida Svizzera il pubblico viene catapultato nella Lisbona di oggi e in ripetuti flashback nella Lisbona della dittatura di Salazar, con i giovani che organizzano la resistenza tra cui c'è proprio quell'uomo straordinario che è Raimund Gregorius.

Lui vive nella memoria di chi lo ha conosciuto e tanto amato, a cominciare dal suo amico di sempre, figlio di un falegname, dalla donna di cui si era innamorato, sino al compagno di lotta, pianista di successo che venne torturato negli anni della lotta.

E' davvero un salto storico non indifferente, e a compiere le molteplici rievocazioni sono uomini ormai vecchi e forse senza speranze.

Quel libro, con i suoi pensieri conserva invece un input di profondità e mistero che dà senso alla vita e le vite di tutti si ricompongono proprio attraverso quelle parole che il regista fa ripetere ad intervalli precisi e scansionati nel succedersi dei quadri. Quelle parole sono di poesia e pensiero e danno nutrimento ad anime isterilite dalla noia e dalla ovvietà dei nostri giorni e sembra quasi aprire un dilemma tra la noia di oggi e il terrore di una dittatura.

Nel cast oltre a Jeremy Irons, ci sono Melanie Laurent, Martina Gedeck, Bruna Ganz, Lena Olin. Un film da vedere per la sua suspence e perché induce alla riflessione.