Il 29 aprile a 71 anni è morto l'attore inglese Bob Hoskins a Bury in Inghilterra, a causa di una polmonite, da tempo aveva il morbo di Parkinson. Era piccolo di statura, occhi mobilissimi, accento cockney e braccia forti, inglese, ateo, comunista, autoironico ed istrione per istinto e quell'inconfondibile espressione sorniona che te lo faceva amare, si sposò due volte ed ebbe quattro figli. Era nato nel Suffolk il 26 ottobre 1942, era di origini umilissime, a 15 anni lasciò la scuola e per mantenersi fece i lavori più svariati: facchino, camionista, idraulico e persino mangiatore di fuoco al circo.

La sua carriera teatrale iniziò quasi per caso, accompagnando un amico ad un provino e venendo confuso tra gli aspiranti al ruolo, incontrò un agente che lo spinse ad insistere nella carriera di attore e riuscì ad entrare di traforo nella più celebre compagnia del Regno Unito, la Royal Shakespeare Company, nonostante l'accento e la preparazione da autodidatta, aveva un talento innato, e quella scuola ne fece uno dei migliori interpreti scespiriani della sua generazione. La carriera di Bob Hoskins si è snodata attraverso il circo, il teatro, la televisione e il Cinema. Il primo ruolo cinematografico lo riveste nel film indipendente "Il pornografo" del 1974 di John Byrum accanto a Richard Dreyfuss.

Ma la vera svolta arriva con la serie TV "Pennies from Heaven" (1978) nei panni di Arthur Parker. Dopo questo personaggio, seguono una serie di ingaggi per film di successo, come in "Quel lungo Venerdì Santo" del 1980 di John Mackenzie, dove cominciò ad emergere quella sua caratteristica nella recitazione: un senso di violenza repressa che sembra portare il personaggio sul punto di esplodere, come in "Cotton Club" del 1984 o in "Mona Lisa" del 1986 del regista Neil Jordan, che gli valse una candidatura agli Oscar come migliore attore protagonista, film in cui recitava accanto a Michael Caine e Robbie Coltrane, e poi il film che lo consacrò divo internazionale "Chi ha incastrato Roger Rabbit?" dove interpretava il detective Eddie Valiant, l'investigatore triste per la morte del fratello, ucciso da un cartone animato dagli occhi rossi in un mondo fantastico dove convivono umani e disegni animati.

Il film del 1988 diretto da Robert Zemeckis fu un successo mondiale per l'originalità della tecnica e per la storia dell'imbranato coniglio amato dalla bellissima rossa Jessica Rabbit. Dopo aver lavorato con star come Dustin Hoffman, Richard Gere, Cher, Robin Williams e Julia Roberts, ritornò n Inghilterra chiamato dall'amico Stephen Frears per girare "Lady Henderson presenta" al fianco di Judy Dench.

Per la terza volta si affaccia al podio dei Golden Globe, nella sua lunga carriera può vantare ben 22 premi come migliore attore. Nel corso della sua carriera Bob Hoskins si è cimentato anche nel doppiaggio, (nel film Balto), nella regia e nella sceneggiatura come in "La via maestra" e Rainbw - il mago dell'arcobaleno del 1995, in cui mescola parte della sua biografia al mondo del fantastico.

Ai suoi personaggi Hoskins ha sempre dato una "brusca" umanità, capace di tenerezze e sarcasmi, caratteristiche molto evidenti in un film del 2002 "Un amore a cinque stelle", banale commedia sentimentale con Jennifer Lopez, in cui il personaggio interpretato da Hoskins ha proprio queste caratteristiche.

Il suo aspetto duro ed energico ha spinto molti registi a dargli ruoli da leader storici come: Nikita Kruscev, Benito Mussolini, Papa Giovanni XXIII. La sua ultima apparizione sul grande schermo risale al 2012 nel film "Biancaneve e il cacciatore", dove interpreta Mur, uno dei sette nani. Dopo di ciò ha annunciato il ritiro dal mondo del cinema, inseguito alla scoperta di essere affetto dal morbo di Parkinson.