Fine della seconda tappa del nostro Settembre modaiolo. Cosa si può dire di questa London Fashion Week? Decisamente all'altezza delle aspettative! Ora ve ne parlo. Ho, sicuramente, una gran confusione in testa, data dalla marea di abiti, di colori e stili diversi che ho visto, ma voglio comunque tirar fuori qualche informazione pratica. Chiaramente è difficile parlare di tante sfilate in un articolo, perciò ho cercato di trovare dei punti comuni a tutte, o quasi. Vorrei rispondere a questa domanda, che mi faccio praticamente dopo ogni "mese della Moda": che cosa andrà effettivamente di moda (stavolta, in primavera e in estate 2015)?
Abbiamo visto uno stile elegante e raffinato, con tubini e abiti lunghi minimal, dai tessuti morbidi che seguono il corpo fasciandolo alla perfezione, alcuni con anche aperture geometriche sulla vita o trasparenze studiate; Gonne lunghe e dritte, lisce o plissettate, svolazzanti o strette, spesso con trasparenze orizzontali, ma anche gonne "a ruota" stile anni Cinquanta; Molti capi oversize tra vestiti, chemisier e giacche; Uno stile sportivo, con gonne e k-way che assicurano un comfort chic, e sicuramente non poteva mancare lo stile Hippie chic. Gli stilisti si sono ispirati spesso agli anni Cinquanta, Sessanta e Ottanta. I colori prevalenti sono più cupi e scuri rispetto a quelli della NYFW, anche se con alcune eccezioni.
Ciò che ho amato di più sono stati gli abiti in stile "regina delle fate" o "dama dei boschi", fate voi (del resto, che primavera sarebbe senza un po' di natura?). In questo ambito si sono distinte le stiliste della maison Marchesa (per questa collezione ho solo aggettivi come: meravigliosa, stupenda, favolosa ecc.). Abiti con cascate di rouches e balze, pizzi e ricami, alcuni dai colori delicati, chiari e luccicanti, altri dai colori accesi.
Tutti fatti con tessuti importanti e preziosi, decorati con fiori, dai colori vivaci, sparsi un po' ovunque, o con disegni degni di una galleria d'arte, e indossati da bellissime modelle, che incarnavano alla perfezione la donna femminile e romantica di questa collezione (finalmente non si sono visti sguardi arrabbiati o persino inespressivi).
A proposito di modelle, mi soffermo un secondo sulla sfilata di V. Westwood di cui ho davvero apprezzato l'eleganza e raffinatezza dei capi, solo la seconda volta che ho guardato la sfilata. E si perché la prima volta non ho fatto altro che guardare la faccia delle modelle, truccate in stile Joker (momento di raccoglimento). Forse il tentativo era di mostrare una donna ironica, ma il rossetto sbavato, contorno labbra nero e occhi da Pierrot, mi hanno insinuato più ansia che altro. Bene la finisco la qua. Avrò risposto alla domanda iniziale? Per quanto mi riguarda non ho ancora un'idea precisa delle prossime tendenze, ma mancano ancora due tappe. Sono fiduciosa. Ora, godiamoci la favolosa Milano.