Il maestro Riccardo Muti lascia l'Opera di Roma, rifiutando Aida e le Nozze Figaro in programma nella prossima stagione. In base alle dichirazioni del Maestro "non ci sono condizioni". In una lettera al sovrintendente spiega le motivazioni della sua decisione. La rinuncia alla direzione dei complessi artistici dell'Opera di Roma è legata alle continue proteste e scioperi che hanno comportato anche la cancellazione di alcuni spettacoli con forti riflessi sul pubblico nazionale e internazionale che aveva acquistato i biglietti. A questo si aggiunge un disavanzo di 12 milioni di euro, frutto di una gestione amministrativa scorretta. Intanto il Sindaco di Roma e il suo staff sognano un nuovo Teatro dell'Opera di Roma per riprendersi il proprio Maestro.
Il Sindaco di Roma: comprendo la decisione di Muti
Dal canto suo, il Presidente e Sindaco di Roma Capitale Ignazio Marino, insieme al Sovrintendente Carlo Fuortes, a nome del Consiglio di Amministrazione, hanno ringraziato il maestro Riccardo Muti per l'insostituibile contributo artistico dato all'Opera di Roma, che proprio grazie al suo straordinario talento è riuscito a raggiungere i vertici della produzione lirica mondiale, invidiata in tutto il mondo. In base alle dichiarazioni rilasciate dal Sindaco di Roma, la decisione di Muti è stata resa necessaria dall'instabilità in cui versa l'Opera di Roma a causa di continue proteste, conflittualità interne e scioperi che hanno talvolta comportato la cancellazione delle rappresentazioni, con i relativi disagi per il pubblico internazionale e nazionale. Sarebbero stati proprio i troppi scioperi e un disavanzo di 12 milioni di euro per una gestione amministrativa scorretta a provocare la reazione di Muti. Il Sindaco di Roma Ignazio Marino e il Sovrintendente Carlo Fuortes pensano a interventi di risanamento del Teatro - confidando nei forti risultati ottenuti in solo anno - con l'obiettivo di far tornare il maestro Muti sui suoi passi nella direzione dei complessi artistici dell'Opera di Roma.
Muti lascia l'Opera di Roma: la lettera
Aida e le Nozze di Figaro lasciate sole all'Opera di Roma. Riccardo Muti rifiuta le due opere in cartellone previste per prossima stagione, motivando la sua decisione nel "perdurare delle problematiche emerse durante gli ultimi tempi", e che non hanno ancora trovato risoluzione. La notizia arriva direttamente dal maestro Muti, il quale in una lettera indirizzata al Costanzi dichiara che "non ci sono le condizioni per poter garantire la serenità necessaria al buon esito delle rappresentazioni". La lettera di Muti, a conferma della rinuncia delle due opere Aida e le nozze di Figaro, è un chiaro riferimento di abbandono delle rappresentazioni volto a colpire il sovrintendente Carlo Fuortes, e contiene tutta l'amarezza dei un maestro che - come si afferma nella lettera - vede vanificare i propri sforzi nel "contribuire alla vostra causa", in quanto mancano le condizioni per garantire quella serenità per me necessaria al buon esito delle rappresentazioni". Lo stesso Muti, in alcuni punti della lettera, evndenzia di aver preso la decisione di lasciare l'Opera di Roma con grande dispiacere e dopo lunghi e tormentati pensieri". A conclusione del testo che sancisce la rinuncia e l'abbandono del Teatro dell'Opera di Roma, il maestro Muti dichiara di aver preso la decisione di dedicarsi, in Italia, ai giovani musicisti dell'Orchestra Cherubini, fondata dallo stesso Muti.Il Sindaco di Roma: comprendo la decisione di Muti
Dal canto suo, il Presidente e Sindaco di Roma Capitale Ignazio Marino, insieme al Sovrintendente Carlo Fuortes, a nome del Consiglio di Amministrazione, hanno ringraziato il maestro Riccardo Muti per l'insostituibile contributo artistico dato all'Opera di Roma, che proprio grazie al suo straordinario talento è riuscito a raggiungere i vertici della produzione lirica mondiale, invidiata in tutto il mondo. In base alle dichiarazioni rilasciate dal Sindaco di Roma, la decisione di Muti è stata resa necessaria dall'instabilità in cui versa l'Opera di Roma a causa di continue proteste, conflittualità interne e scioperi che hanno talvolta comportato la cancellazione delle rappresentazioni, con i relativi disagi per il pubblico internazionale e nazionale. Sarebbero stati proprio i troppi scioperi e un disavanzo di 12 milioni di euro per una gestione amministrativa scorretta a provocare la reazione di Muti. Il Sindaco di Roma Ignazio Marino e il Sovrintendente Carlo Fuortes pensano a interventi di risanamento del Teatro - confidando nei forti risultati ottenuti in solo anno - con l'obiettivo di far tornare il maestro Muti sui suoi passi nella direzione dei complessi artistici dell'Opera di Roma.
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