Il nuovo rifacimento cinematografico sulla storia di Mosè e la fuga degli ebrei dall'Egitto ha conquistato gli amanti del genere guerresco. La trama, infatti, è particolarmente incentrata sugli scontri bellici e sulle diatribe politiche.

La pellicola inizia con Mosè già grande, forte, muscoloso, intento a salvare la vita di Ramses, suo cugino, sempre molto distratto e disinteressato.

Mosè è il prediletto da faraone e, proprio quando ne conquista la piena fiducia, scopre di essere un ebreo e che i suoi genitori in realtà sono ormai morti; ma Mosè sente di averlo sempre saputo. La sua vita cambia e, costretto all'esilio, fugge presso una tribù dove conosce la sua futura moglie, che non lo seguirà nella sua missione. Poi le piaghe, gli scontri con gli egizi e la fuga dalla sua città natale con l'apertura delle acque.

Durante e dopo il film, è impossibile non fare confronti con I dieci comandamenti del '56 o con il più fedele Principe d'Egitto della Dreamworks. Ciò che ha sconvolto di più secondo la critica è stata la rappresentazione di un Dio-bambino che appare a Mosè in vari momenti della sua vita per ordinargli cosa fare; un Dio che ha l'animo aggressivo e bellico, molto lontano da quello rappresentato nelle pellicole precedenti.

Un altro punto su cui soffermarsi è l'indifferenza della moglie di Mosè nella vita di questi: la donna non sembra essere uno dei motivi principali che spingono il Generale a mettersi a capo della rivolta nella lotta per la libertà, anzi, quando quasi tutti se ne erano dimenticati, ricompare nelle ultime scene. Mosè sembra non provare amore per il suo popolo, è rude e cinico, spinto quasi unicamente dal senso del dovere e dall'obbligo nei confronti degli ordini di Dio.

Uno straordinario Christian Bale, che si mette nei panni di un eroe storico e biblico e non più dedito ai ruoli da super eroe che gli hanno assicurato la celebrità fino ad oggi. Incredibilmente serio e impegnato, esce dall'immagine di sex simbol che ci si aspettava e diventa un guerriero valoroso, che perdona il faraone fino alla fine.

La pellicola è stata apprezzata dagli amanti di Ridley Scott, che aveva già diretto il Gladiatore; e infatti risulta impossibile non notare le somiglianze tra i due film, simili per colori, luci, ambientazioni. Appassionante è apparso l'incalzante susseguirsi delle piaghe: i coccodrilli dal fiume Nilo sbranano degli uomini e danno inizio alla serie di sciagure che si abbatte sull'Egitto. Pesci morti, mar rosso, rane, cavallette, mosche, peste e infine il terribile sterminio dei primogeniti, anche quello del faraone.

Data d'uscita: 15 gennaio 2015

Voto: 6 e mezzo

Cast: Christian Bale, Joel Edgerton, Aaron Paul, John Turturro, Ben Kingsley.

Regia: Ridley Scott