In seguito ad una brutta caduta all'interno della sua abitazione, il Maestro, appena rientrato da una tournée in Cina, è caduto fratturandosi l'anca. È stato portato d'urgenza all'ospedale di Ravenna dove è stato operato. Attualmente sta bene e dovrà affrontare la riabilitazione. Purtroppo però, ne risentiranno i suoi impegni che per adesso sono stati tutti annullati.
L'uomo e la vita dedicata all'arte
Riccardo Muti ha 74 anni ed è un direttore d'orchestra italiano. Nasce a Napoli, dove studia pianoforte assieme a Vincenzo Vitale e consegue il diploma con lode al conservatorio.
Dal 1986 al 2005 ha diretto il Teatro Alla Scala di Milano e dal 2004 dirige l'Orchestra giovanile Luigi Cherubini. Lo ricordiamo, oltre che per le innumerevoli partecipazioni alle produzioni operistiche migliori (Nabucco, Don Giovanni, Guglielmo Tell, Otello, Il crepuscolo degli Dei, L'Olandese Volante, I vespri siciliani, Il flauto magico, La Vestale), anche per la sua famosa manifestazione di dissenso contro i tagli alla cultura annunciati dal governo nel 2011: il 12 marzo, durante la prima del Nabucco di Verdi, Muti interrompe lo spettacolo e tiene un breve discorso per rendere pubblica la sua totale disapprovazione rispetto alle riforme in questione.
Il 30 marzo 1996 riceve una laurea honoris causa in Musicologia all'Università degli Studi di Pavia e, il 3 marzo 2007 ne riceve un'altra in Letteratura e Spettacolo all'Università degli Studi di Siena.
Riconosciuto e apprezzato anche all'estero, Riccardo Muti è un membro onorario della Royal Academy of Music, un antico conservatorio di musica del Regno Unito. Inoltre, nel maggio del 2000, è stato definito dal presidente dello Stato d'Israele "uno dei più grandi direttori d'orchestra del nostro tempo''. Un uomo votato all'Arte, che ha fatto della musica classica tutta la sua vita, coniugando abilità tecnica e intenzione artistica. Riservato e discreto, ha fatto sempre e solo parlare di sé per il suo grande talento: un patrimonio culturale in continuo sviluppo di cui saremo grati un domani.
