biro, già il semplice nome con cui è stata chiamata ci riporta indietro negli anni e al numero spropositato di penne utilizzate sui banchi di scuola. Oggi Googleha scelto di dedicare il proprio doodle all'inventore della famosa penna a sfera, Ladislao Josè Biro.

La storia della Biro

Ladislao Josè Biro è stato un uomo che, nel corso della sua vita, ha svolto innumerevoli lavori, dal doganiere al giornalista, dal pittore all'agente di borsa. Nato a Budapest il 29 settembre del 1899, iniziò la sua carriera come ipnotizzatore e guadagnò molto, poiché in quegli anni la tecnica dell'ipnosi era molto diffusa.

Grazie a questi introiti si dedicò sempre più, nel tempo libero, alla costruzione di diversi apparecchi, con l'aiuto di suo fratello che aveva studiato chimica. E fu così che nacque l'idea della Biro: da giornalista, Ladislao si era accorto che le penne stilografiche e i pennini non erano adatti alla scrittura e, perciò, era necessario pensare a qualcosa di diverso e di più comodo.

Inizialmente usò l'inchiostro per stampare i giornali, ma questo rendeva la scrittura poco fluida, anche se aveva il vantaggio di asciugarsi facilmente. Poi un giorno, vedendo dei bimbi giocare a biglie, si accorse che una biglia passata in una pozzanghera lasciava dietro di sé una scia uniforme. E così introdusse nella sua penna una sfera che permettesse all'inchiostro di scivolare meglio, permettendo una scrittura fluida e regolare.

Sebbene all'inizio la penna a sfera di Biro non ebbe successo a causa del prezzo elevato, negli anni successivi essa spopolò prima in Argentina con il nome "Birome" e poi in Francia, dove Marcel Bich acquistò il brevetto, realizzando una penna a sfera più economica. Da allora ne sono state vendute più di cento miliardi di esemplari.

Il doodle per Biro

Nel doodle di Google, dopo aver cliccato sul tasto Play, viene mostrato il funzionamento interno di una classica Biro, presentato come un ingrandimento della punta di una penna a sfera che scrive su una riga bianca il nome Google. Un'invenzione che merita di essere ricordata, anche perché tutti ne abbiamo usata una almeno una volta nella vita.