La storia della mitica terra perduta nelle acque trae origine dalle informazioni tratte da diversi miti greci. Il nome Atlantide ad esempio, deriverebbe dal leggendario Titano, governatore dell'Oceano Atlantico, il quale secondo Platone era il figlio di Poseidone e Clito.

Atlantide, mito o realtà?

Generalmente si è ritenuto che il racconto di questa terra fosse solo un mito, concepito dallo stesso Platone per illustrare le proprie idee politiche, contrapponendo Atlantide ad Atene. Secondo il racconto di Platone, Atlantide sarebbe stata una potenza navale situata "oltre le Colonne d'Ercole", che avrebbe conquistato molte parti dell'Europa occidentale e dell'Africa 9 mila anni prima del tempo di Solone (circa nel 9600 a.C.).

Fallita l'invasione di Atene, Atlantide sarebbe sprofondata nel mare "in un singolo giorno e notte di disgrazia" per opera di Poseidone. Molti sono i parallelismi con una purtroppo poco conosciuta civiltà nuragica, che a quanto sembra era formata da abili navigatori.

Il mito delle Colonne d'Ercole

Come si è detto pochi erano gli elementi per individuare la collocazione di questa antica terra. Platone scrive nel Timeo "Davanti a quell'imboccatura che, come dite, voi chiamate colonne d'Ercole, aveva un'isola, e quest'isola era più grande della Libia e dell'Asia messe insieme - scrive Platone nel Timeo -. Partendo da quella era possibile raggiungere le altre isole per coloro che allora compivano le traversate, e dalle isole a tutto il continente opposto che si trovava intorno a quel vero mare.

Infatti tutto quanto è compreso nei limiti dell'imboccatura di cui ho parlato appare come un porto caratterizzato da una stretta entrata: quell'altro mare, invece, puoi effettivamente chiamarlo mare e quella terra che interamente lo circonda puoi veramente e assai giustamente chiamarla continente". Le colonne d'Ercole indicavano il limite estremo del mondo allora conosciuto.

Oltre ad un limite geografico esprimevano quindi idealmente anche il limite della conoscenza. La loro collocazione si è soliti identificarla con i promontori rocciosi che formano lo stretto di Gibilterra.

Colonne d'Ercole spostate per "colpa" dei Romani

Il mito greco racconta che una delle fatiche che Ercole doveva compiere fosse quella di rubare i buoi di Gerione, re di Tartesso.

Tale città si colloca solitamente nei territori iberici, ma pare che presso i Greci la parola Tartesso fosse utilizzata semplicemente per indicare l'estremo occidente. Con il mondo romano Gerione, che nel mito greco abita nel Ponto Eusino, diventa finalmente re di Tartesso. Probabilmente è ora che nasce il mito romano delle colonne d'Ercole poste nello stretto di Gibilterra che è poi rimasto fino ai nostri giorni. Lo spostamento sarebbe quindi dovuto all'ampliamento dei confini del mondo conosciuto da parte dei romani.

La tesi di Frau sulle Colonne d'Ercole

Il giornalista Sergio Frau ritiene che i Greci non si siano mai spinti fino a Gibilterra e quindi colloca le colonne nello stretto di Sicilia e Atlantide e Tartesso in Sardegna.

Tale tesi sembra avere anche documentazioni materiali a suo favore, infatti presso Nora (comune di Pula in provincia di Cagliari) è stata ritrovata una stele che riporta la più antica iscrizione che cita Tartesso. Il libro di Frau, Le colonne d'Ercole, un'inchiesta, edito nel 2002, resta ancora un punto di riferimento per lo studio dei parallelismi tra la civiltà nuragica, di cui si sa molto poco, e la civiltà atlantidea descritta da Platone. Tale tesi sembra aver convinto anche il regista James Cameron.

La splendida mostra all'aeroporto di Cagliari

Per chi si trovasse ad andare in Sardegna, il consiglio è di visitare la mostra gratuita Omphalos: La Sardegna di Atlante, primo centro del mondo.

Divisa in quattro sezioni nell'area espositiva al piano Partenze dell'aeroporto di Cagliari Elmas, visibile fino al mese di ottobre 2017. La mostra inoltre anticipa l'uscita del prossimo libro di Frau su quest'argomento. Filmati e oltre 300 foto suggestive, alcune realizzate dall'alto con un drone, sembrano voler confermare l'ipotesi di una splendida civiltà spazzata via dal mare, sostenendo la tesi dello scrittore. Se volete restare aggiornati cliccate sul tasto segui.