Il sopralluogo

James Cameron, produttore di svariati film di successo tra cui Terminator; Aliens, Titanic e Avatar, si trova in giro per il mar Mediterraneo per realizzare, con la collaborazione del regista Simcha Jacobovici, “Atlantis Rising”, un documentario della durata di circa due ore, che verrà presentato a partire dal 29 gennaio 2017 negli Stati Uniti. I due uomini, con a seguito gli esperti della loro troupe, storici, scienziati e archeologi, visitano per la realizzazione di questo film la Grecia, Malta, Creta e la Sicilia; hanno poi esplorato l'isola della Sardegna nella passata primavera restandone di fatto affascinati, alla civiltà dei nuraghi prestano particolare attenzione nelle loro riprese, soprattutto al gigantesco nuraghe Losa, che mettono al centro delle loro riprese.

Le ipotesi

Sergio Frau nel suo saggio “Le colonne d'Ercole-un'inchiesta” ipotizza che le mitiche colonne, menzionate prima da Platone, filosofo greco vissuto nel 400 a.C., andrebbero identificate anche con il canale di Sicilia; se questo fosse stato lo scenario della reale collocazione della leggendaria isola, ci sarebbero forti probabilità che proprio la Sardegna fosse stata un tempo la mitica isola abitata dai popoli del mare, riconducibile alla misteriosa civiltà dei Shardana. Una descrizione di Platone coincide con la forma dell'isola sarda, dicendo che “Una pianura -presumibilmente il Campidano - attraversa l'isola longitudinalmente", situata tra due zone montuose a nord e a sud; le zone sono alte,rocciose e scoscese.La Sardegna possiede ancora oggi diversi territori pianeggianti che si trovano sotto il livello del mare, da ciò si può presumere che in passato l'isola sia stata soggetta a cataclismi legati al mare di dimensioni catastrofici, per di più la fine di Atlantide coincida con la diffusione della malaria avvenuta in Sardegna.

Vista dall'alto

Se osserviamo la Sardegna ripresa dall'alto possiamo notare che la zona pianeggiante è estesa da quella che oggi è Cagliari e va a protrarsi fino alla zona Nord-Ovest dell'isola stessa, come se un'onda alta centinaia di metri possa essere stata scatenata da un'enorme tsunami ed abbia poi investito la città conosciuta allora come Atlantide, questo spiegherebbe anche perché numerosi nuraghi, situati a bassa quota, siano ricoperti di fango.