Romantico, sensibile, ma allo stesso tempo energico e passionale, Franco Marino è nato a Napoli e fin da giovanissimo ha studiato musica e ha iniziato a scrivere canzoni. Inoltre è un autore, compositore ed interprete di brani di genere soul-classic anche in lingua napoletana. Ha ricevuto il premio AFI per l'attività compositiva a livello internazionale in occasione del ricordo di Mario Musella. Dopo aver lavorato insieme a grandi artisti del calibro di Lucio Dalla, Andrea Bocelli e Nathan Pacheco, ha deciso di intraprendere la carriera da cantautore.

Ha pubblicato l'Ep intitolato "C’è una vita nuova", distribuito da Believe Digital. Quest'anno ha proposto il suo progetto a Mauro Malavasi, che ne condivide l'idea e l'essenza insieme a Fonoprint. Da qui è nata "Tamué", canzone che ha anticipato il disco di prossima pubblicazione e il nome di un nuovo genere musicale, "Napolatino", una mescolanza di ritmi latino-americani e mediterranei. Un nuovo mood che racconta una danza fatta di gioia, passione e contraddizione nel meraviglioso scenario dell'isola di Procida. Per raccontarci qualche curiosità su questo nuovo progetto, Franco si è reso disponibile per un'intervista esclusiva a Blasting News.

L'intervista

Ciao Franco, essendo napoletano di nascita non potevi che nascere con la musica nel sangue, ma la tua ha un mix di soul e latino-americano.

"L’idea è partita da Mauro Malavasi produttore di Dalla, Bocelli, nonché inventore della disco italiana degli anni ’70. Io sentivo la necessità di sposare le mie canzoni con una chiave ritmica che fosse attinente a quello che scrivo. Mentre stavo suonando un brano con la chitarra, Malavasi 'con le forchette' mi ha stimolato fino a sviluppare altre idee e a creare questa chiave ritmica originale perché quello che abbiamo riscontrato con la danzatrice, che sicuramente avrete visto nel video, abbiamo notato che quello che ballava non era né mambo, né tango e nemmeno salsa, ma qualcosa di unico.

La ballerina stava provando questi passi di danza con un ritmo diverso. Quindi abbiamo scoperto di aver creato una chiave unica ed originale e abbiamo capito che si sposava bene con la mia poetica e le mie parole, e da lì è nato tutto. Poi questo genere l’ho chiamato 'Napolatino'. Mentre stavo parlando, chiacchierando e scrivendo la sceneggiatura del video assieme a Malavasi, ho pensato a questo termine che non è altro che un neologismo assieme a 'Tamué'.

Questo è un mix di sonorità latine con la canzone napoletana, e da quel punto lì c’è stato un momento in cui abbiamo intrapreso questo percorso e abbiamo creato questo progetto intero, chiamato 'Tamué'. Tutto questo anticipa un po’ quello che farò nella prossima primavera, che si avvicina a quello che sto facendo oggi. Consiglio a tutti di vederlo, perché lo si può riscontrare anche nel video ed è un’invenzione che ha bisogno di essere vista. La chiamo invenzione perché è una cosa che difendo ed è mia. In studio abbiamo pensato di fare questa mescolanza di queste sonorità napoletane e mediterranee con quelle latine, poi abbiamo creato un suono elettronico riconoscibile che potesse rimanere impresso all'ascoltatore.

Questo suono particolare mi ha fatto venire in mente altre cose che cercavo, che ho costruito e che adesso è in fase di realizzazione. Lo strumento è già pronto, ma l’ingegnere del suono sta finalizzando questa possibilità per permettere di poter riprodurre questo suono innovativo con questo nuovo strumento che è un po’ fantascientifico. Con questo si intravede tutta questa grande novità. Insomma io e Malavasi ne abbiamo combinate davvero delle belle! Sicuramente posso dire che abbiamo inventato un genere che in Italia non c’è, almeno credo eh… Comunque, rimane un'idea originale nata dalla grande mente di Malavasi e dal mio piccolo. Tutto questo è al servizio delle mie canzoni ed è anche un motivo d’orgoglio per me".

Puoi raccontarci qualcosa del tuo singolo "Tamuè": perché hai scelto questo nome? E come è nato?

"Tamué è una parola nuova ed è un neologismo che ha mandato al manicomio anche i grafici, progettisti del video ecc… Noi abbiamo scritto su Google la parola 'Napolatino' e abbiamo notato che non esiste, quindi abbiamo dovuto lavorare per renderla esistente nella realtà. Questi nuovi termini non sono solo riferiti all'estetica e basta, ma raccontano un progetto che quando uscirà, stupirà".

Hai mai avuto dei modelli d’ispirazione durante la tua carriera artistica?

"Certamente, mi sono ispirato a qualche modello però credo nella soggettività della scrittura. Non ascolto molta musica per restare 'incontaminato' e per cercare di tirar fuori il meglio da me stesso e dai miei 'fiori di limone', come dico io in una canzone.

Poi è chiaro che la conoscenza di artisti con i quali ho collaborato sono tanti a partire da Dalla, Bocelli ecc…I cantautori italiani sono da venerare perché ci sono cose che non hanno fatto e che sono rimaste nella nostra storia e nella nostra vita. Come modelli d’ispirazione posso citare Pino Daniele, Massimo Troisi, che anche se non faceva musica, i suoi film rimangono poesia. Altri sono, ad esempio, Totò e Sophia Loren, che all’epoca era un’icona del fascino. Infatti quando ho pensato alla sceneggiatura del video ho pensato a lei. Ho addirittura imposto a Ivana, la ballerina del video, di assomigliare alla Loren. Poi chiaramente lei è davvero brava e ha creato anche qualcosa di suo, al di là dell’ispirazione con il proprio corpo, i propri movimenti e la propria musicalità".

Nel video abbiamo notato una prevalenza del colore rosso che indica la passione, e del colore bianco che rimanda alla purezza. Come mai questa scelta?

"Ad essere sincero, avevamo pensato di introdurre il vestito rosso, però ce lo siamo dimenticati, ma anche se ci fosse stato un abito nero sarebbe rimasto uguale. Però è vero che al rosso ci avevamo pensato perché nella nostra creazione c’era questo elemento e questa chiave ritmica che ricorda la passione e che canta l’amore universale, l’amore per una donna e per la propria terra e la contraddizione della vita. Quest’ultima è tipica del Sud Italia, in quanto c’è tanta sofferenza, crudeltà e si sentono cronache molto pesanti. Questa contraddizione è presente nella maschera di Pulcinella, e infatti il suo sorriso è piatto".

Nelle tue canzoni traspare questa passionalità e sentimento tipica del cantautorato italiano di un tempo. Oggi sembra che tutto questo stia un po' sparendo nella musica italiana moderna. Sei d'accordo? Oppure si sono mantenute le stesse identiche tradizioni?

"Credo che un artista che scrive senza mai ispirarsi all’amore è un idiota oppure non ha capito niente. Come si fa a non ispirarsi a qualcosa che richiama la bellezza? L’amore non è soltanto 'te voglio bene' o 'voglio sta cu' te', perché quello lo lasciamo ai neomelodici da cui ho preso sempre le distanze. Io canto soul e quindi posso cantare musica napoletana e continuo a portare avanti questa bandiera, ma posso cantare anche in inglese e in giapponese, volendo.

Ma il fatto è che non puoi non riferirti alla poesia o alla bellezza che sono termini che vengono identificati con la figura della donna o dell’amore. Un anno fa ho scritto un pezzo che si chiama 'C’è una vita nuova' che non parla della donna, ma dell’amore universale e spirituale a 360 gradi. Ma non credo che un artista non possa riferirsi mai all'amore o ai sentimenti, perché sarebbe assurdo. Però se fai un genere diverso, tipo il rap che fa protesta sociale, allora potrebbe andare. Comunque anche i cantautori l’hanno fatta come Pino Daniele o De Gregori e molti altri. Non c’era solamente la canzone d’amore, ma anche la protesta sociale riferita al momento storico in cui si trovava la società a quei tempi, e la differenza è proprio lì.

Meno male che uno si rifugia nella musica, nella danza, ma infatti 'Tamué' è proprio questo ed è una provocazione, un momento catartico e liberatorio. Nel senso che se dovessimo soffermarci su questa realtà in cui vanno le cose oggi, non scriveremmo più e non andremmo più a votare. Nella realtà, questa però è un po' la cura dell’anima, ed io mi curo così, riferendomi alla bellezza che può essere l’amore per la propria terra o per una donna. Poi le donne sono tra le cose più belle dell’universo, ed questo è quello che penso, e se gli altri scrivono in un altro modo non mi interessa. Io sono molto vicino alla società femminile, e anche se non sono Tiziano Ferro, la mia sensibilità si avvicina a quella delle donne che si avvolge nell'eleganza della poesia.

Questo è anche quello che fa Ivana la danzatrice, infatti non fa una danza muscolosa e dura dove prevale la forza. Insomma non è un ballo fatto da ragazze tatuate e siliconate in discoteca, ma è qualcosa di elegante che si rivolge ad un tipo di sensibilità e delicatezza. Direi che è l’opposto di 'Despacito', anche se appartiene allo stesso mondo delle canzoni ballate. Io, nel mio piccolo, sono diventato un genere, e 'Despacito' fa reggaeton come lo fanno tutti. Poi chiaramente in una società in cui si comunica poco, e dove per esprimere sentimenti si inviano faccine sui social, è quello che ci aspetta. Ad esempio, per dire 'Franco, hai proprio dei begli occhi. Ti va se balliamo insieme?', oggi per esprimere questo mandi la faccetta e diventa tutto molto freddo e sintetico.

Quindi è chiaro che in un mondo così, io sono quello che va controcorrente, ma ciò non è detto che sia sbagliato, perché c’è sempre qualcuno che la pensa come me. Però oggi non c’è solo il lato negativo, ma anche quello positivo e divertente come in tutte le cose".

Dato che abbiamo un po' parlato della società attuale, vorrei farti una domanda che non ha a che fare con la musica. Cosa ne pensi dei giovani di oggi? E se dovessi dare loro qualche consiglio di vita?

"Ai giovani quello che consiglio è scaricare la musica gratis e quindi ascoltare quella di qualità. Poi di utilizzare il web per fini positivi e per i propri interessi, e di non lasciarsi travolgere totalmente dall’onda virtuale. I sentimenti, lo sguardo e parlare negli occhi di una persona ci fa sentire non solo più liberi, ma anche più vivi. Poi di fare l’amore in senso profondo, con una propria passione come potrebbe esserlo la musica. Inoltre bisogna volersi bene, perché oggi, purtroppo, con quello che succede nelle discoteche o altrove, la gente pensa alla violenza, al picchiarsi e invece dovrebbe pensare all’amore".

Ci ha fatto davvero piacere parlare con te anche di questi argomenti. Tornando alla musica, hai già stabilito le date dei tour, dei prossimi brani o dei dischi in uscita?

"Le date dei tour e dei live usciranno nel momento in cui usciranno i dischi. Quindi, come ho preannunciato, il disco uscirà in primavera con l’intero progetto. Quest’estate, a parte la televisione, farò degli appuntamenti e concerti veri e propri che verranno annunciati sempre in primavera".