Siamo con Mimmo Cavallaro, massimo esponente della musica tradizionale calabrese con forte esperienza anche internazionale con concerti a Buenos Aires, New York, Amburgo e il grande successo con l'apertura del concerto del primo maggio.

La Calabria e il meridione in generale sta passando ormai da tempo un momento in cui quello che si vuole è solo lasciarsi alle spalle il passato, rischiando però di dimenticare per strada un patrimonio culturale che ha fatto la storia della nostra nazione.

La musica come legante

La musica nella tradizione rimane un punto fermo grazie anche alla combinazione tra strumenti voce e danza, inoltre come ci dice Cavallaro durante l'intervista, lo strumento non è solo un dettaglio, ma è un punto fondamentale e indispensabile, naturalmente tutto deve essere legato ad arrangiamenti moderni che si vanno a fronteggiare ad un pubblico sempre più giovane e sempre più ampio pensando al più di mezzo milione di partecipanti al concertone del primo maggio.

Dall'Italia all'estero

Musica, quella della tradizione come la tarantella, diventata ormai internazionale grazie a strumenti come lira, chitarra battente e tamburello, e grazie anche a esponenti che hanno fatto di una passione un lavoro, proprio come Cavallaro che passa dai Taran Project alla carriera da solista, alla scoperta di nuovi punti da aggiungere alla sua tradizionale tarantella.

Strumenti e voce portano ad un linguaggio universale che è la musica, che quindi riesce ad arrivare a tutti i popoli continua Cavallaro, e all'estero c'è un eterogeneità che porta a stimoli ed emozioni diverse proprio come nel caso del concerto in Argentina in cui si scontravano le realtà degli immigrati dall'Italia al sud America e degli autoctoni.

Europa che danza

Con la canzone ''L'Europa che danza'' si vede un punto in mezzo al linguaggio tradizionale che possa arrivare ad un pubblico più ampio con un pensiero popolare che esce dalla Calabria e si apre a tutte le culture, tenendo sempre le basi solide della tradizione con l'aggiunta di un pizzico di innovazione. In questo pezzo vengono riuniti, almeno in modo astratto, varie culture, un sogno trasformatosi in progetto dal cantante calabrese.

Responsabilità emotiva

Concludiamo l'intervista chiedendo a Mimmo Cavallaro se la responsabilità a carico della sua figura professionale che lo porta ad essere il simbolo di una Calabria che riparte attraverso la musica, un po' pesa. La risposta è immediata quanto ovvia, la responsabilità c'è ed è molta anche nei confronti dei molti giovani che in mancanza di futuro in questa Terra si ripiegano nella tradizione e nella cultura dei loro avi.