"Non esistono storie che non possono essere raccontate o che non emozionano, secondo me tutto sta nell'approccio del narratore strutturando la tua storia in modo emozionante, col crime, la passione, l'effetto vero-non vero, e anche una storia così brutta la puoi fare arrivare a tutti". Queste sono state le prime parole di Pablo Trincia alla nostra richiesta di spiegazioni su "Veleno", ossia l'andare a raccontare una tragedia che purtroppo ancora poche persone conoscono, ma che nel corso del tempo farà riflettere tutti i suoi ascoltatori.

Cos'è Veleno?

Veleno è una serie podcast in cui vengono narrate le vicende che colpirono Mirandola, un piccolo paese in provincia di Modena, alla fine degli anni Novanta. Sette sataniche e pedofilia sembrano il nuovo terrore pronti a strappare 16 bambini alle proprie famiglie. Assistenti sociali, psicologi e ginecologi diventano i nuovi protagonisti ma non sanno che, da eroi di Mirandola che hanno salvato i bambini dal terrore, saranno proprio loro il terrore di questa storia.

Podcast come metodo di comunicazione

Perché la scelta del podcast?

Parte tutto da "Serial", podcast americano, una storia divisa in 3 stagioni, la prima serie di podcast to crime riprendendo un caso ormai perso e riportato alla luce. Da lì ho capito che questo era il mio genere perfetto per facilità di produzione, e inoltre puoi far vivere un'esperienza, mentre il video ti impone delle immagini lasciando perdere l'immaginazione dei fatti e dei luoghi.

Inoltre il podcast è un genere che in Italia manca, non esiste in Italia e può essere, oltre ad una storia pazzesca, anche un nuovo genere di diffusione.

L'importanza di Repubblica

Quanto ha contribuito La Repubblica?

Questa storia difficile non la voleva nessuno, siamo stati praticamente scartati da tutto, il genere podcast è nuovo e spaventa, e un ringraziamento di tutto questo va sicuramente a Calabresi di "Repubblica" che, una volta sentito il promo, ci ha detto "Ok iniziamo!".

Quindi parte tutto da me e Alessia.

La storia

Sapevate già come sarebbe finita? O lo avete scoperto passo dopo passo?

Quando vuoi fare una serie devi sapere come inizia e come finisce una storia, non puoi lavorarci mano a mano, noi sapevamo che iniziava con il Bambino Zero, quindi sapevamo che sarebbe stato un punto di arrivo, cercando inizialmente di destabilizzare lo spettatore.

Qualcosa lo puoi prendere sicuramente in corsa, ma il grosso deve essere già pronto.

Satanismo come leggenda

La vostra storia parla anche di satanismo. Ma come conoscenze vi siete fermati al vostro lavoro o avete studiato altro?

Abbiamo fatto studi su testi accademici, tutti questi studi fanno riferimento a leggende metropolitane, nessuno di questi ha elementi reali, concreti, è tutto molto misto tra leggenda e sentito dire. Questo proprio come la storia della caccia alle streghe del 1600, la storia si ripete con gli stessi elementi giustificando il tutto con un semplice "sono bravi a nascondersi".

Veleno, comunque, non è una serie né sul satanismo né sulla pedofilia, ma invece è una serie sulla mente umana, sul pregiudizio, sulla psicosi, sul falso ricordo, sulla giustizia, sui servizi sociali, proponendo aperture per far capire che è una storia mondiale che si ripete dall'era dei tempi, e non solo in una piccola città modenese.

Pro e contro di Veleno

Emotivamente cosa avete provato in questo lavoro?

Ci siamo trovati in una scelta difficile, il punto in più era trovare i ragazzi protagonisti della storia, rischiando di riaprire ferite che magari ha affrontato questa storia, o semplicemente l'avevano lasciata da parte. Alla fine, però, abbiamo pensato che questa storia fosse un loro diritto, che la verità fosse un loro diritto, rivivere il tutto con gli occhi da adulto senza avere condizionamenti. Non è stato semplice ma è stato necessario.

Dopo Veleno

Veleno sarà solo l'inizio di una serie?

Adesso sto scrivendo un libro ma poi non so cosa farò, sono comunque chilometri di carte, nottate insonni, pianti, gioie e dolori, abbiamo avuto proposte da parte di produzioni per fare serie televisive, ma non è un pensiero che ho in questo momento, ma sicuramente mi concentrerò sulla piattaforma audio, collaborando ora anche con Audible.