Non stupirà forse poi troppo la notizia. Dopo il riconoscimento del premio Nobel per la letteratura nel 2016 a Bob Dylan, la musica e i suoi testi sono stati universalmente considerati degni tanto quanto una qualunque poesia di Carducci, Deledda, Pirandello, Quasimodo, Montale e Fo, volendo citare i connazionali che quel premio l'hanno vinto. Questa volta a diventare poesia sono le parole delle canzoni del cantautore Francesco Guccini. In libreria, infatti, dal 19 settembre è uscito il suo nuovo libro intitolato per l'appunto "Canzoni".
"Canzoni" di Guccini
Il volume, a cura della filologa e studiosa Gabriella Fenocchio, presenta come una qualunque antologia d'autore le canzoni più apprezzate dal pubblico italiano, e non solo, del compositore modenese. L'analisi delle poesie viene condotta senza tralasciare alcun dettaglio: dall'analisi stilistica, a quella ritmica fino a quella ovviamente retorica e lessicale. Le sue canzoni vengono, insomma, scandagliate nel profondo cercando di rintracciare nei suoi testi quella poetica del "può darsi ch'io sbagli", dell'ambiguità e dell'incertezza tipica dei suoi testi. Dopo il suo addio 'pubblico' alla musica, per una volta insomma Guccini abbandona il suo ruolo di professore - si ricordi la ventennale carriera come docente al Dickinson College di Bologna - per diventare egli stesso l'autore da imparare sui Libri.
Di fatto, già da più di qualche decennio, le sue canzoni sono entrate nelle antologie della scuola e degli studenti. A chiunque, sfogliando un vecchio manuale di letteratura o aprendo quelli più recenti, magari dei propri figli, sarà ad esempio capitato di leggere "Auschwitz" di Guccini. Altri, i più giovani, l'avranno inserita nella tesina da portare alla maturità. Per chi, invece, non conoscesse ancora Guccini, il libro "Canzoni" sarà acquistabile attraverso il Bonus cultura, segno del riconoscimento culturale dato anche dalle istituzioni all'opera musicale, e ora possiamo dirlo, poetica, del cantautore italiano. In fondo, era solo lo scorso aprile quando Alemanno leggeva Guccini dichiarando che la sua poesia non ha alcun riferimento politico, a destra o sinistra.
Canzoni: il legame tra musica e poesia
Il legame tra musica e poesia è d'altro canto lungo secoli. I più esperti lettori e conoscitori della letteratura sanno, infatti, che le prime poesie venivano tutte eseguite con l'accompagnamento musicale. La stessa 'canzone', poi, è una delle forme metriche più in voga nella tradizione poetica italiana e la sua suddivisione in strofe in cui l'autore si rivolge, soprattutto nella parte finale, al lettore, ricorda sicuramente la nostra moderna canzone. Come hanno scritto canzoni Dante, Petrarca e Leopardi, ne hanno scritte ai tempi nostri Battisti, Jovanotti, e sicuramente Guccini. Nel libro "Canzoni", edito per Bompiani, oltre all'immancabile analisi di "Auschwitz", vera e propria poesia sugli orrori commessi nei lager, sono presenti tutte le canzoni più conosciute di Guccini: da "Radici" all'"Ultima Thule", da "Piccola città" a "Eskimo", passando per "Culodritto" e "Signora Bovary".