Il mondo della musica con l'avvento del digitale è cambiato moltissimo, si sa. Anziché ricercare nei negozi di dischi il cd rom del proprio autore preferito, con il rischio di sentirsi dire di aver finito le copie disponibili, il mondo web ha fornito indistintamente a tutti la possibilità di scaricare musica a prezzi modici e con la velocità e comodità tipica degli acquisti online. Non più solo l'album, ma anche il singolo brano. Come è noto, questa nuova forma di vendita è stata lanciata dalla Apple che con il servizio Itunes Store ha voluto distribuire dal 9 gennaio 2001 canzoni, video e film.

Da quella data ad oggi sono state lanciate numerose altre piattaforme per scaricare e ascoltare musica dal proprio personal computer, dallo smartphone o dal tablet: Amazon Music, nella sua versione beta, nel 2007, Spotify nel 2008, Google Play Music nel 2011. Tra i tre servizi appena citati, sicuramente Spotify ha conquistato una fetta molto importante dei fruitori di musica: oggi più di 75 milioni di persone sono abbonate al suo servizio.

Dieci anni di successi per Spotify

L'idea lanciata nel 2006 a Stoccolma da Daniel Ek e Martin Lorentzon diviene nota al pubblico solo due anni dopo e precisamente il 10 ottobre 2008. Già nel 2010 il Word Economy Forum conferisce all'azienda il titolo di "Technology Pioneer".

In dieci anni il servizio raggiunge più di 60 paesi, in Europa, in America, in Australia e Nuova Zelanda e in alcuni paesi dell'Asia. Solo qualche mese fa Spotify aveva lanciato una nuova app, del tutto gratuita, chiamata Station, progettata per migliorare il servizio agli ascoltatori riducendo alcuni passaggi, specialmente nella gestione delle playlist.

Non solo: proprio come altri servizi on demand, anche Spotify permette di ascoltare anche dell'altro: audiolibri, radiogrammi, corsi di lingua, discorsi famosi, selp-help, racconti e poesie. Chissà cosa ci riserverà per il futuro: noi intanto festeggiamo i suoi dieci anni di successi.

Come funziona il servizio di musica in streaming

Sin dagli esordi, Spotify offre ai suoi utenti la possibilità di scegliere tra due formule: una free, libera e a costo zero, seppur con alcuni limitazioni, e l'altra Premium, con un abbonamento di 9,99 euro mensili. Nella versione gratuita vengono inserite delle pubblicità, assenti invece nella versione a pagamento, e ci sono alcune differenze nell'utilizzo di Spotify da app o da computer: ad esempio, con l'app non è possibile selezionare un singolo brano musicale, ma soltanto una playlist di canzoni tra le quali scegliere cosa ascoltare e non si può passare alla canzone successiva per più di sei volte in un'ora. Queste limitazioni, dalla pubblicità alla playlist, sono completamente assenti nel servizio a pagamento.

Il servizio svedese è attento anche ai più giovani: offre infatti riduzioni, fino al 50%, per gli studenti universitari e consente loro di poter ascoltare musica anche offline senza così consumare i dati a cui tanto noi tutti siamo così affezionati.

Spotify Italia festeggia il compleanno di Giuseppe Verdi

Anziché festeggiare il proprio compleanno, Spotify Italia preferisce celebrare la nascita di uno dei più grandi compositori italiani, riconosciuti a livello internazionale: Giuseppe Verdi. In particolare, oltre a citare le sue migliori composizioni musicali, dal Nabucco all'Aida, cita una sua frase: "Tornate all'antico e sarà un progresso". Che questo voglia essere il motto anche dell'azienda Spotify?